Cassazione 2025- La recente sentenza della Cassazione del 2025 getta nuova luce su un tema spinoso: la responsabilità di chi decide di scappare all’alt degli agenti.
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- Creato Domenica, 09 Marzo 2025 00:39
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Cassazione 2025- La recente sentenza della Cassazione del 2025 getta nuova luce su un tema spinoso: la responsabilità di chi decide di scappare all’alt degli agenti. È fondamentale comprendere che l’inseguimento da parte delle forze dell’ordine, incluso lo speronamento, è considerato parte integrante delle loro funzioni di pubblica sicurezza. Pertanto, chi sceglie di eludere il controllo deve assumersi la piena responsabilità delle proprie azioni. Questa decisione della Suprema Corte chiarisce che la fuga non è solo un atto di ribellione, ma comporta conseguenze legali rilevanti. È un invito a riflettere sull’importanza del rispetto delle norme e della legalità.
Il caso in sentenza solleva questioni giuridiche di notevole rilevanza in materia di circolazione stradale e di obblighi degli agenti di polizia. In particolare, si fa riferimento agli articoli 138, 177 e 192 del Codice della Strada, che regolamentano rispettivamente le norme di comportamento dei conducenti in caso di ordini impartiti dalle autorità e le modalità di intervento da parte degli agenti.
Obbligo di fermarsi e inottemperanza: L'articolo 138 del Codice della Strada stabilisce l'obbligo per i conducenti di fermarsi quando richiesto da funzionari o agenti di polizia. L'inottemperanza a tale obbligo, come nel caso di un veicolo che fugge a forte velocità, configura una violazione delle norme di sicurezza stradale e pone in serio rischio l'incolumità pubblica.
Inseguimento e uso di dispositivi di emergenza: Gli articoli 177 e 192 disciplinano l'uso dei dispositivi acustici e visivi da parte delle forze dell'ordine. Nel caso in esame, l'agente che insegue un veicolo con i dispositivi di emergenza attivati sta operando nel rispetto delle proprie funzioni di pubblica sicurezza. L'inseguimento, quindi, non è solo una risposta a una violazione, ma un'azione necessaria per proteggere la collettività da un comportamento pericoloso.
Speronamento e proporzionalità della risposta: La condotta di speronare il veicolo inseguito, pur essendo una manovra estremamente delicata e potenzialmente rischiosa, può essere giustificata se considerata proporzionata rispetto al pericolo rappresentato dal veicolo in fuga. La giurisprudenza tende a riconoscere la legittimità di tali azioni in situazioni di emergenza, in cui il rispetto della legge deve bilanciarsi con la salvaguardia della sicurezza pubblica.
Stato di necessità vs. adempimento di un dovere: È interessante notare come l'operato degli agenti possa essere interpretato non solo come una risposta a uno stato di necessità, ma soprattutto come un adempimento di un dovere. In circostanze normali, l'uso della forza, anche se necessaria, deve essere sempre giustificato da una valutazione di proporzionalità e necessità. In questo caso, l'azione degli agenti si configura quindi come una risposta necessaria alla violazione della legge da parte del conducente, e non come un'azione di emergenza priva di un fondamento giuridico.
In conclusione, l'operato delle forze dell'ordine in situazioni di inseguimento deve sempre essere valutato alla luce della normativa vigente, tenendo conto del contesto e dei rischi per la pubblica incolumità. La responsabilità di agire in modo ragionevole e proporzionato è fondamentale per garantire la sicurezza stradale e il rispetto delle leggi, e nel caso in esame, gli agenti hanno agito nell'ambito delle loro funzioni, contribuendo a preservare l'ordine pubblico.
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