Consiglio di Stato 2025- la questione riguarda un contenzioso legale in cui un ricorrente ha sollevato il caso di una pronuncia del Consiglio di Stato
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- Categoria: Sentenze - Ordinanza - Parere - Decreto
- Creato Lunedì, 03 Febbraio 2025 17:05
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Consiglio di Stato 2025- la questione riguarda un contenzioso legale in cui un ricorrente ha sollevato il caso di una pronuncia del Consiglio di Stato che, a suo avviso, presenta delle gravi incongruenze. Si fa riferimento all'errore in iudicando e in procedendo, cioè l'errore sia nella valutazione del diritto che nel procedimento stesso.
Error in iudicando si riferisce all'errore commesso nel formulare una decisione sul diritto applicabile. Error in procedendo, invece, riguarda vizi o irregolarità nel procedimento giuridico che ha portato alla decisione finale.
Nel caso che menzioni, il ricorrente lamenta che la pronuncia sia viziata da "motivazione apparente ed illogica", accusando i giudici di aver rigettato la domanda in modo ingiusto, a causa di una contraddittorietà nelle affermazioni. In particolare, si sostiene che, pur avendo i provvedimenti punitivi non impugnati, questi potrebbero comunque integrare una situazione di mobbing se, pur legittimi singolarmente, si collocano in un contesto di persecuzione sistematica nei confronti del ricorrente.
L'argomentazione del ricorrente si basa sul fatto che, anche se ciascun provvedimento punitivo può essere visto come legittimo in sé, il suo inserimento in un quadro complessivo di atti che hanno lo scopo di danneggiare psicologicamente e professionalmente una persona potrebbe configurare un comportamento persecutorio, ovvero una fattispecie di mobbing, e quindi dar luogo a una valutazione complessiva che non può essere ignorata.
Nel contesto giuridico, la difesa della posizione del ricorrente si concentra sulla necessità di considerare l'effetto complessivo di una serie di provvedimenti che, pur non essendo di per sé illegittimi, possono comunque dare luogo ad un'azione persecutoria, contraria ai principi di giustizia e di dignità della persona.
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