Cassazione 2024- la sentenza in questione descrive un caso di insubordinazione connesso alla violazione della privacy e della riservatezza delle comunicazioni di un superiore gerarchico
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- Categoria: Sentenze - Ordinanza - Parere - Decreto
- Creato Venerdì, 10 Gennaio 2025 17:05
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Cassazione 2024- la sentenza in questione descrive un caso di insubordinazione connesso alla violazione della privacy e della riservatezza delle comunicazioni di un superiore gerarchico all'interno di un contesto lavorativo. Secondo la Cassazione, nel caso specifico:
1. Corrispondenza personale e riservatezza: L'atto di accedere e utilizzare informazioni riservate contenute in un hard disk aziendale, che riguardano la vita privata di un superiore, va oltre gli interessi aziendali. Tali informazioni non dovrebbero essere divulgate senza una giustificazione legittima, in quanto riguardano la sfera privata del superiore.
2. Comportamento denigratorio: La rivelazione del contenuto riservato alla datrice di lavoro, in modo denigratorio, configurerebbe una violazione della fiducia e potrebbe essere considerato un atto di insubordinazione. L’invio di una comunicazione di carattere denigratorio all’amministratore delegato, con l’intento di danneggiare l’immagine del superiore, è un comportamento che non solo minaccia la relazione di fiducia tra il dipendente e l’azienda, ma può anche compromettere la disciplina all'interno del contesto lavorativo.
3. Insubordinazione: L'insubordinazione è un comportamento che implica una mancanza di rispetto verso le gerarchie aziendali e le direttive dei superiori. In questo caso, il comportamento descritto violerebbe tale principio, in quanto il dipendente ha agito in modo contrario agli interessi aziendali, rivelando informazioni private in modo offensivo e dannoso.
Questa situazione può portare a sanzioni disciplinari o anche a un licenziamento per giusta causa, poiché si tratta di una violazione grave delle norme di comportamento e della fiducia che regola il rapporto di lavoro.
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