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Cassazione 2024-La Cassazione (Corte di Cassazione) ha recentemente preso posizione in merito alla legittimità del licenziamento per giusta causa a causa di violazioni delle misure di prevenzione Covid-19, in particolare per quanto riguarda l'uso improprio della mascherina.
Nel caso specifico, la Corte ha stabilito che indossare in modo non corretto la mascherina anti-Covid non costituisce una violazione grave tale da giustificare il licenziamento per giusta causa. In altre parole, un comportamento di questo tipo non è considerato tale da compromettere irreparabilmente il rapporto di lavoro, e quindi non può essere automaticamente sanzionato con il licenziamento senza un preventivo esame delle circostanze specifiche.
La decisione della Cassazione si inserisce nel contesto delle misure di prevenzione e protezione adottate a causa della pandemia. Sebbene l'uso corretto della mascherina fosse obbligatorio per limitare la diffusione del virus, la Corte ha evidenziato che l'errore o la disattenzione nell'indossarla in modo non perfetto non è di per sé una condotta da considerarsi gravemente inadeguata per giustificare il licenziamento.
In generale, la Cassazione ha ribadito la necessità di una valutazione proporzionata tra la condotta del lavoratore e la sanzione, ricordando che il licenziamento per giusta causa deve essere basato su comportamenti che siano particolarmente gravi e tali da compromettere irrimediabilmente il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore.
Questa pronuncia ha un'importanza significativa, poiché stabilisce dei limiti più chiari sull'interpretazione delle violazioni alle misure di prevenzione, indicando che non tutte le infrazioni possano essere automaticamente considerate motivo di licenziamento senza considerare il contesto e la gravità dell'episodio.

https://drive.google.com/file/d/1Iisa7Zds9YKHiCWhMBZ0nFGAYLxz2HkZ/view?usp=sharing

   

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