Cassazione 2024- La Cassazione ha stabilito che il licenziamento di un malato oncologico che si rifiuta di rientrare al lavoro dopo il superamento del periodo di comporto è illegittimo
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- Categoria: Tutela della Salute - Sicurezza del Lavoro
- Creato Domenica, 01 Dicembre 2024 17:05
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Cassazione 2024- La Cassazione ha stabilito che il licenziamento di un malato oncologico che si rifiuta di rientrare al lavoro dopo il superamento del periodo di comporto è illegittimo, se il rientro è condizionato alla mancata accettazione da parte dell'azienda della richiesta di trasferimento in una sede più vicina.
Questa decisione si basa sul principio di protezione dei diritti dei lavoratori, in particolare di quelli affetti da malattie gravi, come il cancro. La Corte ha sottolineato che il datore di lavoro ha l'obbligo di considerare e, se possibile, soddisfare le esigenze di un lavoratore in condizioni di fragilità, specialmente quando queste esigenze sono giustificate da motivi legati alla salute.
Il rifiuto di accettare la richiesta di trasferimento, senza che ci siano valide ragioni aziendali, può configurarsi come una violazione del principio di ragionevolezza e del dovere di solidarietà sociale, che impone alle aziende di tutelare i propri dipendenti, in particolare quelli in situazioni di vulnerabilità. Pertanto, il licenziamento in tali circostanze risulta privo di giustificazione e, di conseguenza, viene dichiarato illegittimo.
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