avere un figlio dopo tumore mammella, oggi si puo'
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- Creato Giovedì, 27 Ottobre 2011 13:17
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SALUTE:
avere un figlio dopo tumore mammella, oggi si puo' =
(AGI) - Roma, 27 ott. - Avere un figlio, dopo aver superato una
patologia grave come il tumore al seno, e' possibile grazie
alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), ed e' possibile
farlo in sicurezza per mamma e bambino. Il tumore alla mammella
e' la piu' diffusa tra le neoplasie che colpiscono le donne in
eta' fertile (15-39 anni): in Italia ogni anno si registrano
2.420 nuovi casi con una prevalenza pari a 25.000 pazienti.
Proprio su questo tema Merck Serono ha organizzato a Roma, il
Simposio "Avere un figlio dopo un tumore della mammella",
riunendo importanti esperti di oncologia e PMA, con l'obiettivo
di illustrare le opportunita' di preservazione della fertilita'
nelle donne colpite da questa neoplasia, attraverso le tecniche
di fecondazione assistita. In Italia si stima che il 40-70%
delle donne colpite da tumore al seno abbia problemi di
fertilita', prevalentemente a causa della chemioterapia, ma
oggi la ricerca scientifica ha fatto importanti progressi.
Per salvaguardare la capacita' riproduttiva dagli effetti
tossici delle terapie e avere in futuro il massimo delle
possibilita' di avere un figlio, sarebbe opportuno che, prima
di iniziare qualsiasi cura, tutte le donne con diagnosi di
neoplasia alla mammella si sottoponessero al congelamento dei
propri ovociti. "Oggi la crioconservazione rappresenta una
grande speranza per le donne che, dopo aver dovuto affrontare
un tumore alla mammella, non intendono rinunciare alla
maternita' - ha dichiarato Andrea Borini, presidente della
Societa' Italiana di Conservazione della Fertilita' - dopo
l'entrata in vigore della legge 40, in Italia la tecnica di
congelamento degli ovociti e' stata molto affinata e ha
prodotto risultati sempre migliori: basti pensare che, in
questi 7 anni, la percentuale di recupero di ovociti scongelati
e' passata dal 50% all'80%, mentre la percentuale di successo
della PMA con l'impiego di ovociti crioconservati e' passata
dal 12% iniziale fino a livelli che si attestano al 25-26%.
Importanti prospettive riguardano anche la piu' recente tecnica
di crioconservazione e trapianto di tessuto ovarico che, a
oggi, ha portato alla nascita di 13 bambini".
"Per una donna alla quale viene diagnosticata una neoplasia
mammaria e che desidera avere un figlio e' fondamentale
congelare ovociti sani e di ottima qualita' prima della
chemioterapia - ha affermato Fedro Peccatori, direttore della
Unita' Fertilita' e Procreazione in Oncologia all'Istituto
Europeo di Oncologia di Milano (IEO) - tutto il resto non conta
perche' i cambiamenti ormonali prodotti dallo stato di
gravidanza non aumentano in nessun modo il rischio di recidive
nella donna, ne' una chemioterapia, purche' terminata da almeno
un anno, influisce su uno sviluppo sano del feto. Una recente
metanalisi ha confermato che la gravidanza, dopo un tumore al
seno, non comporta un incremento del rischio di mortalita'".
(AGI)
Pgi
271408 OTT 11
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