Interrogazione a risposta in Commissione 5-05559 - "tagli lineari nel comparto sicurezza che ammontano a ben tre miliardi di euro"
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- Categoria: Atti Parlamentari
- Creato Venerdì, 21 Ottobre 2011 11:11
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Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-05559
presentata da
TERESA BELLANOVA
mercoledì 19 ottobre 2011, seduta n.538
BELLANOVA. - Al Ministro dell'interno.- Per sapere - premesso che:
sul sito www.governoberlusconi.it si legge: «Mai così tanti successi contro tutte le mafie. Il governo ha messo in campo il più grande sistema di contrasto alla mafia mai attuato finora» sono riportati, di seguito e puntigliosamente, i dati raccolti contro la criminalità organizzata. Nel corso del Governo Berlusconi numerose sono state le conferenze stampa nelle quali gli esponenti dell'esecutivo rimarcavano l'intenzione del Governo nel contrastare la criminalità organizzata con ogni mezzo;
in questi giorni le forze dell'ordine hanno manifestato, in tutte le piazze d'Italia, con lo scopo di porre all'attenzione dell'opinione pubblica le difficoltà con le quali sono costrette ad operare a causa dei numerosi tagli apportati dal Governo al comparto sicurezza;
negli ultimi tre anni, infatti, il Governo ha adottato dei tagli lineari nel comparto sicurezza che ammontano a ben tre miliardi di euro, pari al 10 per cento del bilancio complessivo del Ministero dell'interno, e ad un miliardo e trentuno milioni per la sola Polizia di Stato. Inoltre, i fondi per la manutenzione dei mezzi di polizia sono stati tagliati di un milione di euro, le risorse della divisione investigativa antimafia sono state ridotte di 13 milioni, gli organici del corpo forestale dello Stato sono stati contratti del 30 per cento, e quelli degli agenti penitenziari mancano di 6.500 unità;
oggi alcuni media riportano la notizia che a seguito del cosiddetto decreto di stabilità, con il conseguente taglio dei fondi destinati alla direzione investigativa antimafia (DIA), a breve si prefigura la chiusura di tre sedi, quali Lecce, Trapani e Trieste ed in prospettiva di altre quattro sedi, quali Agrigento, Catanzaro, Salerno e Messina;
nel Meridione d'Italia esistono territori che con la forza dei propri cittadini e l'ausilio delle forze dell'ordine hanno duramente lottato per contrastare la criminalità organizzata;
gli ultimi fatti di cronaca registrati nel Salento dimostrano, purtroppo, la capacità della malavita, nonostante apparenti periodi di quiescenza e nonostante l'ottimo operato delle forze dell'ordine, di risorgere ed annidarsi nel tessuto sociale del nostro territorio operando per il malaffare;
a parere dell'interrogante, se davvero si vuole contrastare la piaga delle associazioni criminali di stampo mafioso, le importanti funzioni territoriali svolte dalla direzione investigativa antimafia dovrebbero essere assicurate, potenziate e non certamente ridotte. Il livello di attenzione nel Meridione d'Italia verso il fenomeno criminale non può decrescere proprio quando siamo di fronte ad una dura crisi economico-occupazionale che di fatti rende il Sud più vulnerabile e preda appetibile per eventuali ingerenze da parte della criminalità -:
se il Ministro interrogato non intenda intervenire con urgenza per chiarire se queste notizie corrispondano ad una reale intenzione del Governo di ridurre le sedi della direzione investigativa antimafia;
cosa il Ministro interrogato intenda fare per scongiurare la chiusura delle sedi della direzione investigativa antimafia affinché non siano i cittadini del meridione a dover pagare, ancora una volta, il prezzo più alto di una razionalizzazione di risorse che, così postulata, porterebbe a lasciare scoperti territori appetibili per la criminalità. (5-05559)