luglio 1998 - Commissariati .. parole , parole , parole !!!! di Massimiliano Valdannini

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Categoria: Contributi pervenuti
Creato Venerdì, 13 Marzo 1998 11:34
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Come spunto, per questa riflessione, prendo alcuni titoli di testa di organismi di primaria importanza quali, il sito internet ufficiale della Polizia di Stato , il mensile ufficiale dello stesso Ente “ Polizia Moderna “ed infine un comunicato del più grande sindacato a livello Provinciale Romano.

 

Il sito internet ufficiale della Polizia di Stato alla voce gli uffici delle Questure indica che i Commissariati sono i suoi terminali periferici , concepiti quali organismi diretti a realizzare un ampio decentramento di funzioni ed un efficace azione di prevenzione nei Comuni e nei quartieri delle maggiori città. Tali strutture costituiscono vere e proprie appendici della Questura da cui dipendono , e sono dislocati sul territorio con funzione sensorio-operativa per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica e per il contrasto della criminalità, attraverso una mirata e capillare attività di controllo del territorio .omissis””””.

 

Polizia Moderna nel numero di luglio del 1997 apre a tutta pagina con il seguente titolo “” Come si comunica in un Commissariato ? “” continuando “” Il Dipartimento della P.S. attribuisce notevole importanza ad una continua valutazione dei rapporti con i cittadini allo scopo di rendere sempre più efficaci le condotte dei propri operatori. All’interno di questo lavoro si colloca la particolare attenzione dedicata ai Commissariati come elemento fondamentale dell’assetto organizzativo dell’Amministrazione che si trova a contatto quotidiano con i cittadini e con l’enorme numero di bisogni, aspettative ed esigenze che essi esprimono . omissis “”””””.

L’articolo segue citando che il Dipartimento ha commissionato delle ricerche ad hoc sui Commissariati italiani , e ciò in osmosi a quanto già avvenuto per conto della CEE negli omologhi uffici di Polizia degli Stati membri.

 

La Segreteria Provinciale Romana del SIULP nel flash del 21.4.1998 apre con il seguente titolo “” Palazzo Questura .. Fiumi di parole....Fiumi di Parole.... e poi ???? “””””” .

 

Nei casi sopra evidenziati si prende atto che tutti conoscono la situazione e l’importanza degli uffici territoriali , luoghi in cui i cittadini si rivolgono per le loro primarie istanze , ma di fatto sono luoghi che vivono nel più assoluto stato di abbandono e di indifferenza .

 

Pertanto il titolo di testa dato dal SIULP non è che la sacrosanta verità scolpita nella roccia .

 

Certi eventi come ben sappiamo sono ciclici.

 

Allora mi domando sarà il solito fuoco di paglia?

 

Saranno i soliti fiumi di parole pubblicate in testate più o meno importanti o questa volta si fa sul serio ?

 

Questa mia perplessità nasce da recenti constatazioni, la prima delle quali palesata durante l'ultimo direttivo Prov.le Romano del SIULP, nel cui contesto con incredulità ho sentito affrontare da parte di chi sino a ieri disconosceva la realtà afferente i Commissariati pur avendo, in passato, ricoperto ruoli primari nella struttura sindacale .

 

La seconda è scaturita leggendo gli ultimi accadimenti sulle testate sopra citate .

 

Questa mia non vuole essere ne polemica ne attacco personale a chicchessia non mettendo neanche in dubbio la buona fede e l'intenzione di chi scrive o di chi rilascia interviste.

 

Dal 1981 ad oggi, troppe volte ho visto analoghe uscite sino ad oggi i risultati sono stati sempre uguali, cioè il più grande menefreghismo da parte della controparte.

 

Per una volta tanto accantono la mia innata diffidenza, non pongo domande e neanche voglio innescare polemiche in quanto è ben lungi da me stuzzicare l'altrui suscettibilità .

 

Vorrei solo contribuire per quel poco che mi sarà concesso, alla tematica dei Commissariati.

 

Negli ultimi 20 anni l'80% dei miei articoli, battaglie ed interessamenti si sono incentrati su problematiche riguardanti i Commissariati. Senza ottenere un granchè. Anzi nulla .

 

In tutti questi anni c'è stato il più assoluto immobilismo e disinteresse nei confronti degli avamposti dello Stato esistenti nel territorio cioè " i Commissariati ".

 

Questa disattenzione sia da parte dell’Amministrazione che da parte del Sindacato è dettata da fattori per loro fondamentali e basilari . Nel primo caso non si ha alcun interesse ad un reale decentramento, potenziamento e funzionalità degli uffici territoriali preferendo sempre di più un accentramento palese . Nel secondo caso i Commissariati sono un bacino di deleghe poco fruttuoso, quindi l’organizzazione sindacale non ha una forte motivazione per una loro difesa incisiva .

 

I Commissariati sono quei luoghi ove vige l’onere di aggiornare quotidianamente l’organo direttamente superiore circa gli organici ,e con periodicità settimanale, quindicinale ,mensile o trimestrale per quanto riguarda tutte le altre attività interne .

 

Quindi è assolutamente impossibile che il centro non abbia una esatta chiave di lettura dei suoi uffici definiti propriamente terminali periferici .

 

C’è da aggiungere inoltre che oltre a questa obbligatorietà dell’invio giornaliero del foglio di servizio , c'erano e ci sono i vari quadri sindacali territoriali che lamentavano e lamentano carenze a 360°.

 

I segnali del forte malcontento pervenivano e pervengono da ogni dove , e non solo da Roma !

 

Dal momento che questi temi sono ricorrenti dagli anni ‘80, credo fermamente che non ci siano più spazi di manovra e che il Sindacato debba adempiere sino in fondo al suo mandato prendendo atto, nel contempo , che da oltre 10 anni su questa specificità , come su tante altre, non ha raccolto che promesse e dichiarazioni di intenti , facendo sminuire di fatto ,nella categoria , la credibilità della funzione del sindacato.

 

Il sindacato la deve far finita di assurgersi ad alter ego dell’Amministrazione , la quale sa ben tutelarsi anche senza il suo aiuto, oppure candidarsi preminentemente quale supporto assistenziale o di patronato , ma deve riappropriarsi del suo ruolo naturale e fondamentale che è quello di tutelare i lavoratori rispetto alla controparte in relazione agli abusi, agli arbitri, alle omissioni contrattuali, alle norme legislative non attuate ( da ultimo leggasi Legge 626/94) , ai diritti violati e calpestati a danno degli operatori di Polizia .

Pertanto come extrema ratio tento di riproporre le tematiche che dagli anni 80 vado ripetendo assieme a molti altri quadri e che oggi come non mai sono più che valide e che puntualmente sono state disattese nei fatti concreti .

 

1)-Revisione globale del D.M. istitutivo dei nuovi Commissariati Circoscrizionali e Sezionali della capitale, il c.d. Progetto Ricci;

2)-Rivisitazione immediata di tutte le piante organiche, tecniche e strutturali;

3)-Decentramento di personale e di funzioni;

4)-Revoca delle scorte e vigilanze fisse non preminenti, con l’istituzione di servizi mobili con il personale recuperato.

5)-Potenziamento del pattugliamento motomontato ;

6)-Assegnazione di personale conoscitore di lingue nei Commissariati, come prima assistenza ai cittadini stranieri;(leggasi anche Giubileo )

7)-Potenziamento delle squadrette di polizia giudiziaria

8)-Revisione del parco automotomezzi e loro completa sostituzione, in quanto l'attuale dotazione non va neanche bene per inseguire biciclette(gli automezzi con un chilometraggio medio di 150.000-200.000 vengono ancora considerate in rodaggio !!)

9)-Coordinamento tecnico operativo da parte del Questore con sollecita unificazione delle sale operative, per evitare dispendio di personale e sovrapposizione di interventi

10)-Istituzione di una consulta sulla sicurezza, di cui dovrebbe farne parte a pieno titolo il SIULP

11)-Istituzionalizzazione del briefing di inizio turno nei posti di lavoro tenuti direttamente dal Dirigente o dal più alto in grado di indubbia preparazione professionale ;

12)-decentramento di personale di ogni ordine e grado, e che in atto presta servizio presso il Dipartimento della P.S., il R.A.M.I., la Questura,l’Autoparco,l ’Autocentro, la Divisione Tecnico Logistica e che sia in esubero alle effettive esigenze dell'ufficio non espletando di fatto ruoli e mansioni attinenti con la qualifica di Agente o Ufficiale di P.G. o di P.S. ,direzionandolo verso i Commissariati, volanti, stradale, ferroviaria e specialità varie ;

13)-dare immediata esecuzione alla mancata attuazione della circolare del Ministro dell’Interno n. 15005/31(1)/sett.1 del 14.7.1997 attuativa del art. 36 della Legge 121/81 e successiva n. 55511/2a24-1 datata 8 agosto 1997 a firma del Capo della Polizia con la quale si individuavano le aree di attività amministrativa, contabile e patrimoniale ove il personale della Polizia di Stato deve essere sostituito da impiegati civili della Amministrazione dell’Interno .

14)-recupero totale del personale che espleta mansioni di barista, spaccista, ascensorista, autista, parcheggiatore factotum etc.

 

Per quanto riguarda quest’ultimo personale impiegato in funzioni non attinenti lo status giuridico e funzionale di poliziotto il recupero deve intendersi al 100%, ed in particolare procedere al recupero di tutti gli autisti eliminando un privilegio di casta prevedendo il loro utilizzo solo per i funzionari di Polizia quando questi siano espressamente comandati in servizio di istituto o di O.P..(richiamando a tal proposito le direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27.2.1998 pubblicati nella G.U. 85 dell’11.4.1998, nonché il dispositivo di sentenza n. 1113 del 6.2.1997 della VI Sezione penale della Cassazione )partecipando ,nel contempo, anche ad un effettivo risanamento delle finanze pubbliche.

 

La macro e microcriminalità in periferia è divenuta ormai incontrollabile per assoluta assenza di personale. Non vi è possibilità di iniziare un indagine e portarla poi a termine. I Commissariati sono degli autentici silos , che di per se sono già per 3/4 vuoti e da dove la Questura, giornalmente, indiscriminatamente attinge ,partendo dallo stesso Dirigente sino ad arrivare all'ultimo Agente. Mentre gli intoccabili dei Reparti e uffici di cui sopra continuano ad aumentare e per anacronistica assurdità economicamente sono gratificati in maniera superiore, sia in termini di indennità che di straordinari, rispetto ai loro pari grado dei Commissariati ai quali è stato ulteriormente diminuito il tetto del monte ore straordinario nonostante abbiamo una mole di lavoro decisamente superiore .

 

Per conoscere, quindi, la reale situazione dei Commissariati e per averne una chiave di lettura degli stessi bisognerebbe lavorarci diuturnamente o bisognerebbe dirigerli .

 

Dirigendoli e lavorandoci si comincerebbe a prendere atto del sacrificio e quindi a fare le prime sortite ,rivendicando il diritto di esistere su tale settore .

 

Il sindacato ,ora come non mai, dovrà analizzare due soluzioni da prendere con una certa rapidità decidendo se sono più importanti le deleghe o la categoria,e se si dovrà continuare e per quanto alla connivenza forzata con tutti quei colleghi, di ogni ordine e grado , che continuano a svolgere funzioni non proprie dell'istituto di polizia ?

 

Se si vuole effettivamente risanare la situazione dei Commissariati, delle Squadre Mobili, delle Digos, della Stradale e delle varie specialità anche il sindacato cominci a fare la sua parte iniziando a non coprire più gli operatori sopra indicati , invitandoli a fare una precisa scelta circa il continuare ad espletare l'attività che in atto svolgono ,dandogli la possibilità di transitare negli appositi ruoli civili del Dipartimento lasciando liberi gli spazi nella Polizia ad altri giovani , oppure tornare in strada a svolgere il lavoro per cui hanno sostenuto un regolare concorso !

 

Gli uffici in generale ma in particolare i Commissariati, come avamposti, avrebbero la effettiva necessità di veri e propri manager , ma quando questi manager vengono assoggettati alla logica della carriera e quindi al timore di vedere interrotta la propria strada per superiori ritorsioni ,creano nei loro uffici ,conseguentemente, un rapporto tra superiore e subalterno che non è di certo idilliaco e la pressione psicologica del primo annienta la volontà del secondo . E 'un vero ricatto ! Un ricatto che come giri concentrici dell'inferno Dantesco si trasmette pari pari dal centro in periferia

 

Comunque dopo 17 anni di acquiescenza e di accondiscendenza sarebbe il caso di iniziare un'attività vertenziale serrata, nei confronti della controparte , oppure vogliamo ancora far finta che la misura non sia ancora colma e continuare a riempire pagine con “” fiumi di parole “” ?

 

Il DM del 1989 che avrebbe dovuto ripianare gli organici e mezzi delle varie Questure e Commissariati d’Italia, sulla base di quanto stabilito dall'art.31 della legge 121/81, ma allo stato attuale vede i Commissariati capitolini, mediamente sotto organico da venti unità in su.

 

Nessuno si è sentito in dovere di dare puntuale attuazione al D.M. di che trattasi .

 

Il sindacato con il suo comportamento , tacito ed ambiguo , ha avallato questo processo di continua e palese involuzione .

 

Il decentramento dovrebbe essere una precisa scelta politica prima ancora che tecnica e perché venga praticata e non soltanto declamata ha bisogno di strumenti ed in particolare riconoscere sul piano politico istituzionale il ruolo degli uffici periferici di P.S.. Ma i proponimenti dell’allora legge 121/81 non hanno mai visto la luce del sole che come al solito sono rimasti solo parole .

 

Rammento tanti anni orsono quando i Commissariati erano una meta ambita in quanto erano luoghi ove si poteva svolgere un'attività di polizia a 360°, dalla polizia informativa a quella di prevenzione, dalla stradale a quella investigativa di polizia giudiziaria.

 

Ma poi sono arrivati gli obiettivi particolari,i piantonamenti, le aggregazioni e da allora i Commissariati sono diventati serbatoi di esseri umani da dove la Questura attinge, e dove la Dia, la Mobile, la Digos, le Procure e chi più ne ha più ne metta si appoggiano per ogni loro necessità nonostante che quest'ultime strutture siano state create per agire ed interagire in piena autonomia senza peraltro andare ad aggravare altre strutture già di per se obsolete e sottorganico. A che scopo aver creato queste super strutture se poi in ultima analisi sono sempre i Commissariati a correre per loro ! Si perché chi lavora in un Commissariato è il fratello povero e pezzente della Polizia, è quasi una vergogna dire che si presta servizio in un Commissariato , mentre ti senti rambo o un superpoliziotto dicendo che sei della Dia,della Mobile, della Digos etc....

 

Non dimentichiamo che il Giubileo è alle porte e se la prova del 9 è stata la recente venuta a Roma di oltre 300.000 fedeli di certo non possiamo esserne entusiasti.

Se queste sono le prove generali , per i poliziotti romani ed in particolare per quelli operanti nei Commissariati , il 2000 sarà una vera e propria anticamera per l’inferno ,meritandosi anzitempo l’indulgenza plenaria per ogni peccato commesso sia nel passato ,che nel presente e nel futuro.

Ai più l’apparato di sicurezza sarà sembrato veramente efficiente . Di sicuro lo è stato , la sicurezza dei fedeli è stata garantita ai massimi livelli il cui apporto è arrivato da uomini che sono stati prelevati nella stragrande maggioranza dei casi dai Commissariati periferici .

Quindi garantendo la massima sicurezza nel centro cittadino, contemporaneamente si sono abbassati i livelli di presenza nelle periferie .

 

Il Giubileo , a mero titolo di cronaca, non sarà limitato e circoscritto solo alla zona del Vaticano, ma di fatto interesserà tutta la nostra Regione e più in particolare la capitale ,periferie comprese, pertanto la panacea non consiste nello svuotare i Commissariati lasciando impresidiati i territori esterni ma si dovrebbe avere il coraggio di svuotare quel grande serbatoio che si chiama Ministero dell’Interno e uffici periferici da questi dipendenti di tutti quegli operatori di polizia che di fatto non dovrebbero esserci e inviarli all’indirizzo degli uffici e specialità territoriali.

 

 

Un'ultima constatazione che voglio sottoporre all'attenzione di chi è addetto ai lavori è quella della caduta di tensione verso gli addetti alla sicurezza pubblica, e più in particolare verso la Polizia di Stato. .

 

Questa fase discendente si è iniziata a palpare verso la fine degli anni di piombo, ma fino a poco tempo fa il diagramma andava in negativo non molto velocemente. Ora ,invece, si assiste ad una caduta libera in linea verticale, peraltro denunciata da autorevoli esponenti sia del Parlamento che della Magistratura.

 

 

Non è ne per vittimismo ne tantomeno per antagonismo con le altre forze di polizia che asserisco ciò, ma è per una reale constatazione quotidiana dei fatti.

 

 

Assieme a variegate realtà sociali si è tentato di attirare l'attenzione di tutte le forze politiche, dall’estrema destra all'estrema sinistra, verso lo specifico problema.

 

Al di là delle ideologie, mai come questa volta la risposta è stata da tutti unanime, e che sintetizzando è stato l'acclarato disinteresse verso l'istituzione della Polizia di Stato.

 

Tracciando questi risultati, posso dire che da parte della compagine di centro destra un risultato di questo genere era già scontato ,in quanto è incontrovertibile che l'attenzione di quest'area di pensiero sia indirizzata verso il militare puro in quanto tale !

 

L'amarezza nasce, invece, per le mancate risposte provenienti dall'area di pensiero c.d. di sinistra.Di quella sinistra attenta anche a queste problematiche. Di quella sinistra che collaborò alla stesura della legge 121/81, per rendere una polizia più vicina alle istanze dei cittadini.

 

A tal proposito rammento l'intervento del Sen. Spadaccia, il quale disse che grazie alla legge di riforma si era alzato il sipario e si erano accesi i riflettori sulla Polizia, ora mancava di accenderli anche sull'Arma dei Carabinieri.

 

La Polizia di Stato oggi, e il Corpo delle Guardie di P.S. ieri, ha avuto sempre il coraggio e la dignità di mostrare alla società tutta, sia i pregi che i difetti che erano e sono al suo interno.

 

La Legge 121/81 ha permesso ancora di più questa trasparenza.

 

La paura che ora ci attanaglia è il chiaro tentativo di involuzione che sta’ prendendo forma al nostro interno con il palese intento di far riabbassare il sipario facendo si che si torni a lavorare su binari paralleli, uno di facciata e un'altro dietro le quinte .

 

Il sipario che si è alzato e i riflettori che sono stati accesi democraticamente sulla Polizia, tali dovranno rimanere.

 

Pertanto invitasi tutte le componenti istituzionali e sindacali che particolarmente si sentono vicine alla problematica di scendere in campo a fianco dell'istituto Polizia per continuare a migliorarlo ed a renderlo ancora più vicino alle istanze di tutti i cittadini , affinché non torni ad essere un appannaggio di pochi sollecitando, nel contempo, il Dipartimento a commissionare meno ricerche sui Commissariati ad ascoltare di più i rappresentanti dei lavoratori e ad inviare in strada tutti i poliziotti iniziando dalle varie segreterie personali , scorte e piantonamenti di mera rappresentanza .

Luglio 1998

 

 

Massimiliano VALDANNINI

Direttivo SIULP Roma