Perchè siamo rimasti nel S.I.U.L.P. - 30 dicembre 1999

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Creato Venerdì, 05 Marzo 1999 19:25
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POLIZIA DEMOCRATICA

Lettera aperta sul perché dell’ennesimo tentativo di demolire il SIULP

diretta a tutti quei colleghi

CHE

· Non ci stanno a subire questo gioco al massacro

· Non intendono rassegnarsi lasciando campo libero a coloro i quali di certo non hanno rappresentato, rappresentano o potranno rappresentare i reali interessi e bisogni dei poliziotti “ tutti “

· Vogliono partecipare direttamente alle scelte per la categoria

 

lasciando solo e soltanto a loro

Le riflessioni ed i giudizi che hanno coinvolto marginalmente il SIULP

 

Perché siamo rimasti nel SIULP ?

 

 

Ø Perché dovevamo riappriopriarci dello strumento decisionale che troppo a lungo è stato nelle mani dei “ soliti noti “ e dei trasformisti della politica . Se non creeremo , ora , un sindacato forte e scevro da condizionamenti e terzo rispetto ai poteri forti, dovremo prendere atto che pochi soggetti , vendendo tanto fumo e mere illusioni , sono stati in grado di sormontare la volontà di molti. Accettare ciò , non valutando la storia e chi in essa ne ha percorso un lungo tratto usando tutti gli strumenti a disposizione , non certo e sempre per la categoria , significherebbe rassegnazione, abdicazione, accettando il meno peggio e non avere la volontà reale di voltare pagina ;

 

Ø Perché chi da sempre , a parole, aveva fatto vanto della propria casa come unico baluardo di cittadinanza per tutti, prescindendo dalle opinioni e dalle posizioni assunte asserendo , inoltre , di essere l’unico ambiente pluralista , ma che nei fatti tutto ciò si tradotto in una continua emarginazione con epurazioni e la cui unica legge valida è stata sempre solo e soltanto quella del “ capo “

 

Ø Perché in questo momento volevano distruggere un sindacato che tangibilmente sta affrontando e lottando per i bisogni reali del lavoratore di Polizia , senza porsi il quesito su chi stia gestendo l’Esecutivo , applicando effettivamente la teoria propria di DI VITTORIO che voleva un sindacato autonomo da padroni , governi e partiti ;

 

 

 

 

 

 

Ø Perché chi ha messo in cantiere questa insensata operazione non ha di certo guardato a quelli che sono gli interessi ed i bisogni dei lavoratori di polizia , puntando ad obiettivi ben oltre la nostra più grande e fervida immaginazione

 

Ø Perché in tutta questa querelle di “ ordinaria mors tua vita mea “ l’unico a soccombere è di certo l’operatore di polizia che nulla ha a che vedere con le nostre diatribe interne mistificate da manovre pseudo tutelari , ma che di fatto sono a tutto vantaggio di pochi a scapito dell’intera categoria ;

 

Ø Perché chi ha optato per questa operazione ha di fatto lasciato il collega in un mare di incertezze mettendo la poppa in burrasca abbandonando la ciurma in balia dei marosi , per poi farsi rivedere successivamente con qualche scialuppa ed ergersi quindi a “ salvatore “ . Ma chi ha navigato con questi capitani di ventura difficilmente potrà dimenticare quante volte si sia stati buttati a mare per poi essere ripescati , e chi è dimentico di ciò è veramente degno di stare a bordo di quella nave meritandosi quei capitani per i quali si è sempre e soltanto merce di scambio nei vari porti del pressapochismo .

 

Ø Perché l’operatore di polizia mai come ora ha necessità di certezze al pari di tutti gli altri lavoratori , come quello di ricevere un adeguato e proporzionato stipendio onde permettergli una vita dignitosa , il diritto ad avere una casa a prezzi correlati alla sua posizione reddituale , il diritto ad avere una tutela della propria salute sia a livello familiare che sul singolo posto di lavoro, di accedere ai servizi minimi essenziali , ad una istruzione , pubblica , sia per i propri figli che personale a livello professionale con aggiornamenti per singoli settori e/o specialità

 

Ø Perché questa tattica dello sfascismo , del tanto meglio tanto peggio , giova solo a chi vuole affossare realmente i diritti , sia dei lavoratori in produzione sia di quelli in quiescenza e utile solo a chi ha mire molto più alte e in sintonia con quel mondo della produzione capitalistica e delle sue leggi

 

Ø Perché non sono stati mai recepiti , letti nella loro esatta chiave di lettura e tradotti in pratica politica i segnali che nel tempo sono pervenuti e pervengono dal mondo dei lavoratori . Il silenzio, quale unica risposta giunta a queste continue indicazioni ….. la dice lunga !!!!

 

 

 

 

 

 

Ø Perché non abbiamo accettato i molteplici e continui tentativi di falsificare gli eventi e la storia, di cancellare la memoria e praticare manovre dove prepotentemente riaffiorano metodologie autoritaristiche e comunque in perfetta sintonia con l’attuale percorso sfrenato del liberismo economico , delle privatizzazioni etc..

 

Ø Perché ostinatamente non si è voluto prendere atto su quanto è successo e sta succedendo in tema di elezioni e di consensi sia all’estero sia in Italia, dove forte è stato solo l’astensionismo palesando , nel contempo , anche quali siano gli elettori che hanno optato per questa scelta e defezione verso i partiti e/o sindacati di riferimento

 

Ø Perché nonostante ci siano tutti i segnali che così non va , si è continuato a perseverare nella logica di difesa del “ Castello “ del suo “ Re “ e della sua “ Coorte “ , ignorando proditoriamente il popolo “ SOVRANO “

 

Ø Perché la pratica dell’investitura “ divina “ alle soglie del nuovo millenio non continui ad essere prassi ordinaria e utile solo a dividere la categoria , facendo unicamente il gioco e gli interessi dei padroni

 

Ø Perché con l’attuale andamento politico sindacale non è soltanto il SIULP, basti leggere i quotidiani e vedere quanta protesta si leva dalle varie RSU e la disaffezione verso i sindacati tradizionali in quanto tali, ad esternare serie preoccupazioni circa la diminuzione degli spazi di democrazia , che ci stanno togliendo a poco a poco i diritti acquisiti come le pensioni costringendoci a sottoscrivere delle forme integrative alternative imponendoci la legge del “ silenzio assenso “ , il diritto di esistere, di curarci, di istruirci , di svendita del nostro patrimonio pubblico e consequenzialmente aumentare i capitali delle grandi holdings e lobbies diminuendo di contro il tenore del ceto medio basso assegnando aumenti stipendiali di lire 18.000 , che a definirli offensivi sarebbe un mero eufemismo , sia ai lavoratori in produzione sia a quelli in quiescenza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ø Perché con l’attuale andamento politico sindacale non è soltanto il SIULP ad esternare serie preoccupazioni su come si sta affrontando il settore sicurezza, non sottovalurtando assolutamente la costante richiesta proveniente dalla cittadinanza , e di contro la progettualità di voler regionalizzare il Corpo Forestale dello Stato, di voler demandare il ruolo dei Vigili del Fuoco alla Protezione Civile e dulcis in fundo il ridimensionamento del ruolo della Polizia di Stato con la non tanto celata predilizione e consequenziale rafforzamento con occupazioni di sempre più spazio di quelle polizie aventi lo status giuridico militare (leggasi in particolare Arma dei Carabinieri )

 

Ø Perché con questa sequela di separazioni e la contestuale nascita di ulteriori sindacati interni, non si fa altro che aumentare la protervia dei “ poteri forti “, cercando contemporaneamente di iniettare nella categoria una sensazione di debolezza e incapacità di incidere da parte dell’attuale gruppo dirigente del SIULP e in considerazione a ciò , presentarsi nella categoria accreditandosi quali nuovi “ Messia “ .

 

Ø Perché se solo noi del SIULP fossimo stati l’unico soggetto a contestare le scelte dell’attuale Esecutivo avremmo potuto essere tranquillamente accusati di faziosità . Ma così non è , perché giudicando l’elevata insofferenza che ogni giorno sale da ogni settore , che al di la dello schieramento partitico – sindacale di azienda e/o Ente di appartenenza , di fatto ne determina l’unanimità delle proteste . Il SIULP in questa fase non è null’altro che uno strumento di tutela di una singola categoria che è quella dei lavoratori di polizia “ tutti “ , che assieme ad altre strutture sindacali del mondo del lavoro e dei pensionati contestano le scelte che continuamente ci vengono imposte dall’alto sol perché il “ re “ ha ordinato e quindi tutto il feudo è obbligato ad eseguire

 

Ø Perché leggendo giornalmente i quotidiani si apprende sempre di più lo scollamento esistente tra i sindacati tradizionali, in quanto tali, ed i lavoratori di ogni settore produttivo e non . Infatti dalle RSU delle fabbriche , alla scuola, dai trasporti ai settori pubblici e/o privati si sceglie sempre di più l’affidarsi a sindacati aziendali interni, effettuando di fatto scelte di voto indipendentemente dalla tessera di appartenenza, prediligendo sempre di più rappresentanze interne considerate oramai le uniche garanti della terzietà rispetto alla controparte

 

 

 

 

 

 

Ø Perché la tanto sbandierata democrazia non è di certo nelle teorie che sempre più spesso ci vengono proposte e sottoposte del “ prima accetti le nostre scelte e poi si potrà aprire una discussione “ . La democrazia è tutt’altra cosa !!

 

Ø Perchè mai come ora da ogni settore lavorativo la voce di protesta è veramente alta , e da sindacati al di sopra di ogni sospetto per quanto riguarda il loro DNA politico-sindacale . E’ di questi giorni la caduta di una roccaforte com’è la Fiom CGIL a favore del Salfa Fincantieri ( rappresentanza interna NDR ) che conquista la maggioranza tra i lavoraratori palesando sempre di più che sta sorgendo ovunque “ un sindacato a sinistra fuori e oltre la CGIL “ oppure assistere ad assemblee autoconvocate ( da ultimo Telecom e Ferrovie) dove sempre più alto è il dissenso verso i sindacati confederali definiti “ sempre più incapaci di dare risposte forti e chiare a piani di impresa che vorrebbero cancellare diritti, tutele conquistate con anni di lotte -“

 

Ø Perché le iniziative come le nostre e cioè di tenere un SIULP coeso , compatto e terzo di fronte alla controparte ha messo a nudo il nervo già scoperto di chi aveva altre mire e progetti facendo scoprire il bluff

 

Ø Perché la contestazione che sta avvenendo in ogni posto di lavoro verso coloro che facendo tesoro dei valori confederali, e che non hanno mai rinnegato le loro idealità , a loro insaputa sono stati rinnegati dalla “ casa madre “, la cui unica e sola colpa è stata quella di non aver voluto accettare il diktat dello “ o stai con me o sei contro di me “ senza concedere alcuno spazio di discussione ( Questo è uno degli esempi sul diritto di cittadinanza e di pluralismo !!!!!! ) .

 

Ø Perché questa posizione di terzietà rispetto all’Esecutivo e al sindacato confederale di riferimento è stata interpretata , artatamente e proditoriamente, come una operazione contro il Governo e lo stesso sindacato. Ma così non è ! Quello che sta salendo dal SIULP e da quant’altri sindacati come il nostro è il segnale di chi crede più nella terzietà del sindacato interno rispetto al “ vuoto “ che ci circonda . Tutti questi segnali stanno a significare : o il sindacato riprende a tutelare la classe operaia oppure continuando a non essere incisivo, oltre che a farsi etichettare come attendista e/o complice, rischia giorno dopo giorno di perdere pezzi importanti del suo “ essere stato sindacato con momenti di vera gloria “

 

 

 

 

Ø Perché nella sua storia il sindacalismo confederale ha aderito per più di una volta a manifestazioni di partito nelle cui progettualità vi era la tutela dei lavoratori . Qual è quindi l’elemento scatenante per il quale al SIULP , di ispirazione confederale, debba essere precluso aprioristicamente di aderire a manifestazioni di partito nei cui obiettivi sono le tutele dei lavoratori “ tutti “ ? Sino a prova del contrario i poliziotti sono anch’essi lavoratori tra i lavoratori o no ? Allora , ci domandiamo e vi domandiamo , perché mai il SIULP debba essere mobilitato solo quando deve fare da claque in giro per tutta Roma ad un neo Segretario di Partito ? Nella “ democrazia “ è prevista anche la parola “ pluralismo “ mentre manca “ servilismo “ , e se si pretendeva di mobilitare il SIULP per un partito che magari ha effettuato delle iniziative impopolari , non si comprende perché il SIULP non debba aderire ad iniziative di altri partiti e/o sindacati confederali , che tra le gli obiettivi hanno progetti di interesse nazionale con finalità propositive verso le varie categorie di lavoratori

 

Ø Perché quando si è recepito che non c’era più la condivisione per i percorsi politico-sindacali intrapresi , si è iniziata ad attuare la tattica del gettare fango , screditare e sparlare con disprezzo , non vorrei osare tanto nel dire con invidia su chi è rimasto o su chi non ha condiviso i percorsi proposti ( anzi tentato di imporre ) ;

 

Ø Perchè alla fine di ogni percorso non si sono mai voluti aprire dei momenti di vera riflessione e confronto da parte di quei soggetti che non hanno in nessun caso voluto fare autocritica , e sebbene fossero coscienti di aver provocato più di qualche danno , hanno sempre continuato a professarsi quali unici detentori del sapere, custodi della verità pertanto infallibili e incontestabili , riducendo la democrazia a semplici spazi numerici per la conta finale

 

Ø Perché leggendo attentamente le precedenti considerazioni le avrei collocate più come una giusta e sana autocritica circa lo sfacelo che si è stati capaci di produrre all’interno del SIULP , e non di riversare e/o accusare gli altri su quelle che sono state , anche , le proprie colpe

 

Ø Perché è bene rammentare che il SIULP con tutte le sue espressioni di pluralità e di idealità è rimasto nella sua interezza , e chi è uscito lo ha fatto di sua spontanea volontà e/o richiamato da voci superiori alle quali bisogna essere “ usi obedir tacendo “ .

 

 

 

Ø Perché non abbiamo concordato sul fatto che i lavoratori di Polizia debbano ricevere , per il 2000, un aumento calcolato sul potere inflattivo pari all’1,4% , mentre è a tutti noto che a dicembre del 1999 l’inflazione reale ha ben superato la soglia del 2%

 

Ø Perché i lavoratori di Polizia ( nel sindacato di categoria unici detentori della sovranità democratica quale espressione di base ) essendo soggetti sociali in carne ed ossa con tutti i problemi della vita quotidiana ,( tutela della salute, mobilità , salario, famiglia , figli , tasse ) non sono stati in alcun modo interpellati o in alcun modo invitati a partecipare alla costruzione di questo ipotetico nuovo castello di “ cartapesta “ , anzi si è preferito , come al solito , far passare sulla testa dei lavoratori decisioni assunte da altri ed altrove e che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei lavoratori di Polizia . L’ennesimo comportamento di voler ignorare deliberatamente i lavoratori , al di la di quelle che potrebbero essere le opinioni e/o schieramenti , non fa altro che dimostrare la nostra giustezza di voler rimanere in mezzo ai colleghi perché è loro il nostro mandato e non di altri !

 

Ø Perché avendo piena cognizione di ciò che è stato il periodo ( 1973 – 1981 ) , quando il Movimento Democratico dei Lavoratori di Polizia divenne SIULP , siamo pienamente consci del grande timore, dentro e fuori il palazzo, che il SIULP creò . Si .. colleghi , un grande e unico sindacato di Polizia incute timore . Allora si pensò bene di minare le sue basi, creando immediatamente un altro sindacato in contrapposizione al SIULP . Oggi che il SIULP sta dimostrando di essere nuovamente sé stesso , e quindi capace di incutere preoccupazioni “ dentro e fuori il palazzo “ , ecco che dal medio Evo risorgono , come fantasmi del passato, Re Artù e i Cavalieri della tavola rotonda che pretestuosamente in nome di Dio , ma al soldo del potere temporale ,ripartono per la Crociata onde sconfiggere il demonio SIULP , inviso solo a quel potere. . Ma questa volta , a differenza di quanto avvenne nel 1981, i si nobili cavalieri non hanno trovato molti scudieri e crociati disposti a seguirli nella pugna

 

Ø Perché memori delle esperienze di allora oggi, per le generazioni future , non abbiamo permesso che ci potessero dividere ulteriormente

 

Ø Perché pur non avendo rinnegato il nostro passato, il nostro essere, possiamo dire con orgoglio di aver difeso solo ed esclusivamente i nostri colleghi, disobbedendo coscientemente alla confederazione di riferimento e a quanti ci volevano far accettare di svendere la categoria

 

 

 

 

 

Ø Per questo siamo stati disconosciuti da una parte della confederazione di riferimento , e riusciamo a dialogare con chi in quella Confederazione non accetta le logiche strumentalmente imposte , e ciò non può che renderci decisamente orgogliosi di fronte a tutti i colleghi , qualunque tessera abbiano in tasca o che non l’abbiano, perché è la palese dimostrazione che non ci siamo , e soprattuto non vi abbiamo , venduti ai “ padroni, al Governo , ai sindacati , ai partiti “

 

Ø Perché tantissimi sono i colleghi dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza che hanno espresso la loro stima ed il loro apprezzamento per il modello SIULP, tanto da esternare il desiderio di poterne un domani far parte, quale simobolo di sindacato pluralista e democratico elettivamente rappresentativo , che riconoscendosi nei valori confederali è comunque indipendente da influenze esterne

 

 

Ø Perché la tutela “ quella vera “ della categoria non deve essere solo “ cosa loro “ , ed ora come non mai dovremo moltiplicare i nostri sforzi per salvaguardare il nostro patrimonio , la nostra identità , il nostro orgoglio , e la nostra dignità che ci ha permesso di essere qui sino ad oggi insieme a tutti Voi per un SIULP forte ed unitario con tutte le sue “ pure “ idealità, -.

 

30 dicembre 1999

 

Massimiliano VALDANNINI Gianni CIOTTI

Segretario Provinciale SIULP Roma Segretario Provinciale SIULP Roma

 

 

Gianclaudio VIANZONE Giorgio PIETRINI

Segretario Regionale SIULP Segretario Regionale SIULP

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