Agosto 2001 - Quegli incontri ai vertici di Vianzone , Pietrini , Valdannini , Dovenna

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Categoria: Contributi pervenuti
Creato Lunedì, 05 Marzo 2001 19:01
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Agosto 2001 - Quegli incontri ai vertici di Vianzone , Pietrini , Valdannini , Dovenna

CONTRIBUTI

Quegli incontri ai vertici

Valdannini, Petrini, Vianzone, Dovenna

Da anni denunciavamo i pericolosi segnali che si percepivano negli approcci fra vertici dell’Arma e alcuni politici. Non ci aspettavamo di assurgere alle cronache nazionali - e neppure lo volevamo - ma auspicavamo che il nostro allarme servisse per le istituzioni democratiche onde evitare di concedere eccessivi spazi d’espressione militarista ed antidemocratica.

Non ci meraviglia quindi che chi ci considera “felloni, ridicoli, sleali”, gioisca per il provvedimento passato alle Camere in merito all’autonomia dell’Arma.

In sintonia con i vari disegni di Legge nel corso degli ultimi anni presentati tutti dalle destre. Il popolo italiano, però, è ancora in attesa che ci vengano chiarite sino a fondo le responsabilità durante la strategia della tensione o su vicende come “Gladio”!

Ci meraviglia invece che tutte le persone di cultura democratica, di qualsiasi Partito siano, abbiano sottovalutato quello che rappresenta una certa “impostazione autoritaria” diffusa soprattutto in ambienti molto circoscritti...la loggia massonica Camea docet!

Dispiace osservare che il malessere forte e facilmente individuabile della base dell’Arma, sia strumentalizzato senza considerare che è il Corpo in cui si registra il più alto tasso di suicidi - e non fra gli Ufficiali.

Dispiace osservare come antichi disegni di restaurazione dello Stato riescano a passare con strumenti democratici, quali il voto parlamentare, e come la corta memoria storica non consenta ancora di individuare i rischi per la democrazia stessa.

Con il d.l. 6249/99 si è già dato un bel colpo alla Legge 121/81, non si consenta ora di completare l’opera utilizzando slogans managerialistici su organici e produttività per legittimare una ulteriore espansione dei corpi militari e ridimensionamento, magari regionalistico, della Polizia di Stato.

Se si vuole sostenere il modello civile di sicurezza - in conformità con il resto d’Europa - si pensi ad adeguare mezzi. organici, strutture e formazione della Polizia di Stato.

Non c’è competizione fra chi lavora sulla strada, e parecchi Carabinieri, pur di sfuggire all’esasperato gerarchismo preferirebbero essere smilitarizzati come la Ps.

Quindi si ribadisca il coordinamento, reale e non virtuale, delle Forze dell’ordine con la dipendenza funzionale da figure civile di gestione.