la Commissione Difesa del Senato esprime il parere (non vincolante) al governo per modificare il regolamento previdenziale del comparto sicurezza e difesa

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Categoria: Atti Parlamentari
Creato Venerdì, 07 Dicembre 2012 06:13
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Riceviamo da Ficiesse e pubblichiamo

Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 347 del 29/11/2012

 
DIFESA    (4ª)
 
GIOVEDÃO 29 NOVEMBRE 2012
347ª Seduta
 
Presidenza del Presidente
CARRARA  
 
            Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Milone.     
 
 
            La seduta inizia alle ore 8,50.
 
 
AFFARE ASSEGNATO  
 
Sistema pensionistico militare(n. 949)
(Esame, ai sensi dell'articolo 50, comma 2 del Regolamento. Approvazione di una risoluzione: Doc. XXIV, n. 50)
 
     Introduce l'esame, in qualità di relatore, il presidente CARRARA (CN:GS-SI-PID-IB-FI), osservando innanzitutto che il decreto-legge n. 201 de l 2011 (cosiddetto decreto "salva Italia"), prevede, al comma 18 dell'articolo 24, l'emanazione di un regolamento che interessa anche gli appartenenti al Comparto difesa e sicurezza e dei Vigili del fuoco e che é volto ad assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento, armonizzandoli con quelli generali introdotti dalla manovra in questione. Ciò tenendo conto delle obiettive peculiarità ed esigenze dei settori di attività , nonché dei rispettivi ordinamenti.
            Per quanto attiene al sistema pensionistico militare, la materia appare particolarmente complessa e delicata, soprattutto in relazione al principio della "specificità " della condizione militare di cui all'articolo 19 della legge n. 183 del 2010. La specificità del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco é infatti espressamente riconosciuta ai fini della tutela economica, pensionistica e previdenziale.
            Infine, é necessario tenere conto anche di quanto deliberato dal Senato nella seduta antimeridiana dell'Assemblea dello scorso 23 maggio. Al termine dell'esame di una serie di mozioni sulla disciplina pensionistica del personale dei comparti sicurezza, fu infatti approvato un ordine del giorno bipartisan che impegnava il Governo a prevedere, nell'ambito del regolamento di armonizzazione, norme di tutela delle specificità del personale del Comparto sicurezza e difesa e del Comparto Vigili del fuoco esclusivamente con riguardo al solo allungamento dell'età per il conseguimento della pensione di vecchiaia e di anzianità in relazione ai diritti quesiti e al previgente ordinamento, procedere prima dell'adozione del regolamento di cui al punto 1, ad un incontro con i sindacati più rappresentativi e con il COCER, avviare forme pensionistiche complementari ed avviare altresì, dopo l'emanazione del regolamento in questione e con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate, un tavolo di concertazione al fine di definire un complessivo progetto di riordino dei ruoli e delle carriere del personale.
            Prosegue rilevando che il predetto regolamento sarebbe stato già esaminato, in via preliminare, dal Consiglio dei ministri lo scorso 26 ottobre. Il successivo 7 novembre, inoltre, il Ministro del Lavoro riferirà al riguardo innanzi alle Commissioni riunite I, IV e XI della Camera dei deputati, dando conto delle previsioni per il personale del Comparto difesa e sicurezza. Nel corso della predetta audizione, lo stesso Ministro del Lavoro avrebbe inoltre precisato che, nella predisposizione dello schema di decreto, si sarebbe deciso di eliminare due interventi penalizzanti per il personale del Comparto in materia di riduzione degli incrementi figurativi dell’anzianità di servizio e di ausiliaria.
            Stante quanto precede e considerata la particolare complessità della materia, il relatore ribadisce la necessità di operare una verifica di merito, sempre alla luce degli impegni a suo tempo formulati dal Senato. Ciò al fine di poter fornire -se del caso- ulteriori criteri di indirizzo, per il tramite di una risoluzione e prima della stesura definitiva dello schema di decreto in questione.
            In particolare, si potrebbe valutare l'opportunitàdi impegnare il Governo a confermare l’attuale limite di età per la pensione di vecchiaia per i generali di corpo d’armata e di divisione e qualifiche corrispondenti a 65 anni, anziché elevarlo a 66 anni e 7 mesi, in attesa di un complessivo riordino dei ruoli e delle carriere;non istituire eccessive penalizzazioni, prevedendo, in subordine, una soglia di età per l’applicazione delle riduzioni percentuali proporzionalmente più bassa in rapporto ai nuovi limiti di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia, prevedere espressamente -in linea con la disposizione contenuta nell’articolo 6, comma 2-quater del decreto-legge n. 216 del 2011- la non applicazione di eventuali penalizzazioni ai lavoratori che maturino 42 anni di servizio effettivo entro il 31 dicembre 2017, in modo da evitare disparità di trattamento rispetto al restante personale pubblico, prevedere, fino al 2018, la possibilità di essere collocati in pensione a 55 anni di età anziché a 58 anni onde evitare repentini innalzamenti dell’età minima per andare in pensione, promuovere la celere attivazione della previdenza complementare per il Comparto e promuovere l’istituzione, successivamente all’emanazione del regolamento in questione, di un tavolo di concertazione al fine di definire un progetto di revisione degli ordinamenti del personale delle Forze armate e di polizia coerente e armonico con le innovazioni apportate in materia pensionistica.
 
            Si apre la discussione generale.
 
         Il senatore RAMPONI (PdL) sottolinea l'importanza dell'iniziativa sottesa all'affare assegnato in titolo, che testimoni a la particolare attenzione prestata dalla Commissione alla tematica ancorché, allo stato attuale delle cose, l'unico elemento conoscitivo a disposizione sia costituito dall'audizione del ministro del Lavoro tenutasi presso l'altro ramo del Parlamento.
            Inoltre, la sollecita approvazione di una risoluzione potrà fornire al Governo importanti ed ulteriori elementi per la predisposizione definitiva dello schema di decreto. Sotto questo aspetto, tuttavia, l'eventuale deliberazione di un ciclo di audizioni dovrebbe aver luogo in tempi particolarmente ristretti.
            Conclude ponendosi problematicamente sulla conferma dell’attuale limite di età per la pensione di vecchiaia per i generali di corpo d’armata, ritenendo, per contro, pienamente condivisibili i restanti indirizzi formulati dal Presidente.
 
         Anche ad avviso del senatore DEL VECCHIO (PD) l'approvazione di una risoluzione su una tematica così delicata e senti ta dal personale rappresenterebbe un'importante testimonianza della vicinanza della Commissione alle esigenze del Comparto difesa e sicurezza.
            L'oratore osserva inoltre che ulteriori elementi conoscitivi potrebbero essere eventualmente forniti dall'audizione del responsabile per il personale militare (PERSOMIL), concordando sulla necessità di svolgere eventuali audizioni in tempi contenuti.
 
         Il senatore BODEGA (Misto-SGCMT) si pronuncia, del pari, in senso favorevole sull'iniziativa intrapresa dalla Commissione, sottolineando il positivo impulso dato dalla Presidenza e la necessità di prestare la massima attenzione alle aspettative del personale del Comparto.
 
         Il senatore TORRI (LNP), nel ribadire anch'egli la necessità di pervenire quanto prima all'approvazione di una risoluzione, concorda con i rilievi di problematicità formulati dal senatore Ramponi sulla conferma dell’attuale limite di età per la pensione di vecchiaia per i generali di corpo d’armata.
            Conclude auspicando che la revisione dell'intero strumento possa avvenire su basi politicamente condivise, senza strumentalizzazioni di parte e soprattutto avendo riguardo alla serenità ed alle aspettative del personale.
 
         Dichiarata chiusa la discussione generale, il presidente CARRARA (CN:GS-SI-PID-IB-FI), in qualità di relatore, replica agli intervenuti proponendo uno schema di risoluzione (pubblicato in allegato), che recepisce quanto emerso nel corso del dibattito.
            Constatato, quindi, che nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, pone quindi in votazione, previa verifica del numero legale, il predetto schema di risoluzione, che risulta approvato.
 
            La seduta termina alle ore 9,15.
 
 
 
RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
SULL’AFFARE ASSEGNATO N. 949
(DOC. XXIV, N. 50)
 
 
            La Commissione, a conclusione dell’esame, ai sensi dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare assegnato relativo al sistema pensionistico militare,
 
            premesso che:
 
l’articolo 24, comma 18, del decreto-legge n. 201/2011 (cosiddetto "decreto salva Italia") prevede l’emanazione -entro il 31 ottobre 2012- di un regolamento (d.P.R.), su proposta del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, tra l’altro, per gli appartenenti al Comparto "Sicurezza-Difesa" e dei Vigili del fuoco, "allo scopo di assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento" armonizzandoli con quelli generali introdotti dalla manovra economica in questione per le altre categorie di personale, tenendo conto delle obiettive peculiarità ed esigenze dei settori di attività nonché dei rispettivi ordinamenti;
 
l'articolo 19 della legge n. 183 del 2010 riconosce, anche ai fini della tutela economica, pensionistica e previdenziale, "la specificità del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad essi appartenente in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell'ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti";
 
il Senato della Repubblica, con l’approvazione dell’ordine del giorno G1 in data 24 maggio 2012, aveva impegnato il Governo, con il parere favorevole del relativo rappresentante (ministro del Lavoro e delle politiche sociali):
1) a prevedere, nell'ambito del regolamento di armonizzazione, norme di tutela delle specificità del personale del Comparto sicurezza e difesa e del comparto vigili del fuoco esclusivamente con riguardo al solo allungamento dell'età per il conseguimento della pensione di vecchiaia e di anzianità in relazione ai diritti quesiti e al previgente ordinamento;
2) a procedere, prima dell'adozione del regolamento di cui al punto 1, ad un incontro con i sindacati più rappresentativi e con il Cocer;
3) ad avviare forme pensionistiche complementari, salvaguardando il personale attualmente in servizio già assoggettato al cosiddetto sistema contributivo puro, nei medesimi termini previsti per il personale del Comparto Stato, nel rispetto dei vincoli del bilancio pubblico;
4) ad avviare, dopo l'emanazione del regolamento in questione, con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate, un tavolo di concertazione al fine di definire un complessivo progetto di riordino dei ruoli e delle carriere del personale del Comparto sicurezza e difesa e del comparto dei vigili del fuoco;
 
       considerato che:
 
le recenti disposizioni recate dall’articolo 14, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, in tema di riduzione delle facoltà assunzionali delle Forze di polizia, contribuiranno all’innalzamento dell’età media del personale, con conseguenti difficoltà di mantenimento degli attuali elevati livelli di efficienza delle relative Amministrazioni;
 
impegna il Governo a:
 
non istituire eccessive penalizzazioni, prevedendo, in subordine, una soglia di età per l’applicazione delle riduzioni percentuali proporzionalmente più bassa in rapporto ai nuovi limiti di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia;
 
prevedere espressamente -in linea con la disposizione contenuta nell’articolo 6, comma 2-quater, del decreto-legge n. 216 del 2011- la non applicazione di eventuali penalizzazioni ai lavoratori che maturino 42 anni di servizio effettivo entro il 31 dicembre 2017, in modo da evitare disparità di trattamento rispetto al restante personale pubblico;
 
prevedere, fino al 2018, la possibilità di essere collocati in pensione a 55 anni di età anziché a 58 anni onde evitare repentini innalzamenti dell’età minima per andare in pensione;
 
promuovere la celere attivazione della previdenza complementare per il Comparto;
 
promuovere l’istituzione, successivamente all’emanazione del regolamento in questione, di un tavolo di concertazione al fine di definire un progetto di revisione degli ordinamenti del personale delle Forze armate e di polizia coerente e armonico con le innovazioni apportate in materia pensionistica.