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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-17995 ..blitz effettuato presso la scuola Diaz di Genova ..

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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17995
presentata da
ANDREA SARUBBI
lunedì 8 ottobre 2012, seduta n.698

SARUBBI e COLOMBO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

la Corte di Cassazione, con sentenza 38085 del 5 luglio 2012, ha definitivamente accertato i fatti relativi al blitz effettuato presso la scuola Diaz di Genova nella sera del 21 luglio 2001, confermando la condanna di diversi alti funzionari del Viminale nel frattempo decaduti dai loro incarichi a causa dell'interdizione dai pubblici uffici sancita dai giudici;

secondo le motivazioni della sentenza recentemente pubblicate, l'incursione - effettuata a G8 ormai concluso e con «caratteristiche denotanti un assetto militare» - nacque dall'esortazione rivolta dall'allora capo della Polizia, prefetto Giovanni De Gennaro, «ad eseguire arresti, anche per riscattare l'immagine della Polizia dalle accuse di inerzia»; tale obiettivo, scrivono i giudici, finì «con l'avere il sopravvento rispetto alla verifica del buon esito dell'operazione stessa»;

dall'esortazione del dottor De Gennaro scaturì «un massacro ingiustificabile», «una pura esplosione di violenza», di fronte alla quale i suoi stretti collaboratori, «in posizione di comando a diversi livelli», non si fermarono: «invece di isolare ed emarginare i violenti denunciandoli - scrivono ancora i giudici, stigmatizzandone "l'odiosità del comportamento" - avevano scelto di persistere negli arresti creando una serie di false circostanze»;

pur non essendo stata accertata una specifica responsabilità penale dell'allora prefetto, al vertice della polizia di Stato nei giorni degli eventi, a giudizio degli interroganti non può comunque essere taciuta una sua responsabilità morale in merito alla condotta tenuta dai suoi diretti collaboratori recentemente condannati, tanto più che, negli anni successivi ai fatti di Genova, lo stesso dottor De Gennaro, in qualità di capo della polizia e direttore del dipartimento della pubblica sicurezza, ha proposto e ottenuto l'avanzamento in carriera dei predetti funzionari, evidenziando un rapporto di piena e immutata fiducia nei loro confronti;

il Governo ha voluto, in ogni contesto, dare un forte segno di discontinuità rispetto ad un passato recente, lavorando alacremente per restituire al Paese quella credibilità sul piano internazionale che aveva perduto -:

se non ritenga la presenza al Governo del prefetto Giovanni De Gennaro, oggi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione e alla sicurezza, incompatibile con le responsabilità che oggettivamente gli fanno capo ed inopportuna, nei confronti del Paese stesso, alla luce dell'odiosa vicenda che - a parere della Corte di Cassazione, e di una significativa parte dell'opinione pubblica - ha «gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero». (4-17995)


   

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