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Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-08171 ..lento "smantellamento" della Direzione investigativa antimafia (DIA);..

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Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08171
presentata da
STEFANO PEDICA
mercoledì 12 settembre 2012, seduta n.791
PEDICA, BELISARIO - Ai Ministri dell'interno e della giustizia - Premesso che:

si sta assistendo negli ultimi 10 mesi, a giudizio degli interroganti, al lento "smantellamento" della Direzione investigativa antimafia (DIA);

va ricordato che la DIA ha al suo attivo, tra il 2009 e il giugno 2011, sequestri di beni mafiosi per 5,7 miliardi di euro e la confisca di altri per un valore di 1,2 miliardi di euro, cifre che rappresentano l'introito maggiore per il Fondo unico giustizia;

l'attività di questo organismo, solo per fare alcuni esempi, ha consentito di capire gli intrecci tra mafia e politica nel Nord e nel Sud Italia, nonché di condurre le principali inchieste di supporto ai pubblici ministeri di Palermo in relazione alla trattativa Stato-mafia. Questi esempi possono fare supporre, ad avviso degli interroganti, che l'attività della DIA sia diventata scomoda per alcuni;

la legge di stabilità per l'anno 2012 (legge n. 183 del 2011) ha drasticamente ridotto il trattamento economico aggiuntivo (Tea), una compensazione economica che riconosce la specificità del lavoro dei membri delle Forze dell'ordine che operano nella DIA. Inoltre, sia pure in termini ridotti, la Tea non è stata più erogata dal novembre 2011;

il bilancio della struttura nel suo complesso è stato fortemente ridimensionato: si è passati dai 28 milioni di euro dell'anno 2001 ai 9 milioni del 2012;

secondo la legge istitutiva della Direzione investigativa antimafia del 1991 (decreto-legge n. 345 del 1991, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 410 del 1991), dovevano fare parte di questa struttura tra le 3.000 e le 4.000 persone. A tutt'oggi la DIA è composta da circa 1.400 persone, 12 centri operativi e 7 sezioni distaccate, con centri che non hanno più personale appartenente alla Polizia di Stato, la quale non manda più né funzionari né ispettori;

un protocollo d'intesa dell'aprile 2012 è stato sottoscritto dalla Direzione investigativa antimafia e dal Corpo forestale dello Stato che metterà a disposizione i propri nuclei specifici e la propria competenza in materia di tutela del territorio. Il rischio è che vada persa la specificità della DIA, ovvero l'esperienza di tale struttura in materia di reati associativi;

inoltre, si stanno creando, a L'Aquila, per l'Expo Milano 2015 e ora anche per il terremoto in Emilia-Romagna, dei gruppi interforze ad hoc per il controllo degli appalti, quando la DIA ha già al suo interno un osservatorio centrale sugli appalti;

l'opinione degli interroganti è che si voglia svuotare la Direzione investigativa antimafia del suo significato originario, privandola di risorse finanziarie ed umane, il che sarebbe un'ulteriore conferma del fatto che i magistrati vengono lasciati soli nella lotta alla criminalità organizzata. Tagliando fondi e svilendo lentamente ruolo e stipendi di poliziotti, carabinieri e finanzieri che lavorano per questa struttura, pensata e voluta da Giovanni Falcone, si sguarnisce un presidio fondamentale. Il Governo non può sostenere la lotta alle mafie solo a parole e poi, nei fatti, eliminare professionalità, esperienze e specificità,

si chiede di sapere se il Governo intenda avviare un ridimensionamento della Direzione investigativa antimafia e, in caso contrario, quali iniziative concrete intenda assumere per rafforzarne il ruolo, la specificità nonché le risorse finanziarie, umane e professionali.

(4-08171)

   

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