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Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-02959..Corte di cassazione ha condannato in via definitiva a 3 anni e 6 mesi gli agenti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri: i 4 poliziotti sono colpevoli dell'omicidio colposo di Fed

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Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02959
presentata da
MARIA TERESA BERTUZZI
giovedì 28 giugno 2012, seduta n.755
BERTUZZI, GHEDINI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

il 21 giugno 2012 la IV sezione della Corte di cassazione ha condannato in via definitiva a 3 anni e 6 mesi gli agenti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri: i 4 poliziotti sono colpevoli dell'omicidio colposo di Federico Aldrovandi, studente ferrarese di 18 anni, morto in via Ippodromo a Ferrara all'alba del 25 settembre 2005, dopo una violenta colluttazione;

nel giorno in cui la Suprema Corte ha confermato le condanne, sulla pagina "Facebook" intitolata "Prima Difesa" (gruppo aperto gestito dall'associazione omonima che «tutela gratuitamente per cause di servizio tutti gli appartenenti alle Forze dell'ordine e Forze Armate» e amministrato da Simona Cenni) sono apparsi numerosi insulti contro la famiglia del giovane deceduto;

nel rispondere al signor Sergio Bandoli, che afferma: «vorrei solo ricordare che il fatto è successo a Ferrara (città rossa come la bandiera sovietica) ed è diventato un caso politico, se invece fosse successo in altre città italiane, ci si sarebbe limitati a prendere in considerazione i fatti per quello che sono», lo stesso Paolo Forlani dice: «e bravo Sergio hai colpito nel segno... infatti è successo un fatto analogo a Trieste dopo il nostro con delle responsabilità reali da parte dei colleghi e nessuno ne ha saputo nulla, io mi vergognerei di usare la politica e la mediaticità per far valere una falsa giustizia. Vergognatevi tutti comunisti»;

considerato che:

l'amministratore della pagina "Facebook" ha cancellato i commenti menzionati, commenti tuttavia conservati dal gruppo dedicato a Giuseppe Uva, presente sullo stesso social network, e pubblicati dal sito Internet del quotidiano "il manifesto";

Patrizia Moretti ha denunciato per diffamazione la pagina "Facebook" di "Prima Difesa";

sul sito del Ministero, il 26 giugno 2012, è stato pubblicato il seguente comunicato: «A seguito della pubblicazione delle frasi vergognose e gravemente offensive nei confronti della madre di Federico Aldrovandi pubblicate su Facebook, il Ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri ha disposto l'immediato avvio di un procedimento disciplinare per sanzionare l'autore del gravissimo gesto»;

l'episodio è stato deplorato anche dal Ministro della giustizia, Paola Severino, il quale ha definito la vicenda «doppiamente grave», ribadendo la necessità di «stigmatizzare questo tipo di comportamento perché non è rispettoso di una sentenza definitiva di condanna, ed è grave e riprovevole perché colpisce il dolore di una madre che ha visto morire il proprio figlio e si vede per giunta insultata»;

rilevato che:

notevoli sono gli effetti che la sentenza della Corte di cassazione sta determinando nella comunità ferrarese e nel Paese;

in attesa della sentenza definiva e delle sue motivazioni, affinché gli effetti della sentenza non portino altro dolore in questa vicenda, è necessario assumere una posizione istituzionale che difenda e protegga sia la memoria di Federico Aldrovandi, sia la dignità del dolore della sua famiglia, sia la pace e la coesione della comunità ferrarese;

quanto accaduto desta sconcerto e, dato lo strumento di comunicazione utilizzato, è suscettibile di creare e diffondere ulteriori tensioni, oltre che a ledere gravemente l'immagine della Polizia di Stato;

si è infatti registrato, sempre nella stessa pagina "Facebook", un utilizzo strumentale dei simboli delle Forze armate e delle Forze dell'ordine, tra l'altro da parte di persone le quali fanno parte della Polizia di Stato, e che con ciò aggiungono, alla gravità delle circostanze per le quali gli agenti sono stati condannati, l'aggravante di un'offesa violenta verso una persona già gravata da un doloroso lutto,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga che le prese di posizione citate costituiscano comportamenti inficianti la bontà delle azioni quotidiane degli appartenenti alla Polizia di Stato e siano pertanto incompatibili con il ruolo di agente di pubblica sicurezza;

se non sia improprio l'uso dei loghi delle Forze dell'ordine fatto dal sito "Prima Difesa";

se sia a conoscenza delle circostanze relative ad un "fatto analogo" a quello che ha portato alla morte di Aldrovandi che sarebbe accaduto a Trieste "con responsabilità reali" di agenti della polizia e se non ritenga di acquisire ulteriori informazioni in merito, al fine di verificarne il fondamento.

(3-02959)

   

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