... competente "Comitato di Verifica", come non dipendenti da causa di servizio; -che l'unica (di esse) per la quale è intervenuto ...

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Categoria: Sentenze - Ordinanza - Parere - Decreto

Creato Venerdì, 27 Aprile 2012 00:13

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CARABINIERI   -   FORZE ARMATE
T.A.R. Lazio Roma Sez. I bis, Sent., 26-03-2012, n. 2809

Fatto - Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
Reputandolo illegittimo sotto più profili, l'Appuntato Scelto dei CC. @@ ha impugnato (unitamente agli atti ad esso presupposti: e con contestuale richiesta di tutela cautelare) il provvedimento - notificatogli il 5.9.2011 - con cui gli organi centrali dell'Arma ne hanno rigettata l'istanza volta ad ottenere la concessione dell'equo indennizzo.
Stante la manifesta pretestuosità delle argomentazioni attoree, nella Camera di Consiglio del 6.3.2012: data in cui il relativo ricorso è stato sottoposto (ai fini della delibazione della suindicata domanda incidentale) al prescritto vaglio collegiale, si ritiene (preavvisatene le parti) di poter definire immediatamente il giudizio con una sentenza in forma semplificata.
Al riguardo; premesso
-che (ben) tre delle quattro infermità di cui è causa sono state riconosciute, dal competente "Comitato di Verifica", come non dipendenti da causa di servizio;
-che l'unica (di esse) per la quale è intervenuto un tale riconoscimento (e, cioè, la "modesta sinusite mascellare") non è stata ascritta, dalla stessa C.M.O., ad alcuna categoria,
si osserva;
-che non risulta che gli organi di amministrazione attiva fossero (e siano) in possesso di elementi tali da potersi (motivatamente) discostare dalle cennate valutazioni (cfr., sul punto, C.d.S., VI, n. 508/2005; 2214 e 7518/2004);
-che, neppure nel corso del presente giudizio, sono (del resto) stati forniti dei dati concreti: atti a confutare le conclusioni alle quali si è pervenuti in sede tecnica;
-che tali conclusioni, espressione di un apprezzamento di natura specialistica (insindacabile, da parte del giudice della legittimità, se non entro limiti - tradizionalmente - assai ristretti), non presentano certo quei caratteri di illogicità, superficialità o incoerenza che - soli - potrebbero invalidarle. (Né, d'altro canto, risultano essere il frutto di evidenti errori di fatto).
Ciò posto; e rilevato che il V. (in quanto espressamente invitatovi) ha potuto partecipare attivamente al procedimento "de quo": presentando osservazioni che sono state attentamente vagliate dalla p.a. (che ha svolto indagini concrete, integrali ed esaurienti: investenti tutti gli elementi connessi con lo svolgimento del servizio svolto dall'interessato), il Collegio non può - appunto - che concludere per l'infondatezza della proposta impugnativa.
Le spese di lite seguono la soccombenza e (preso atto di quanto stabilito, in tema di "minimi tariffari", dall'art. 9 del D.L. n. 1 del 2012; constatato che, a tutt'oggi, il decreto ministeriale di cui al comma 2 di tale articolo non è ancora stato emanato e considerata, infine, la natura dell'attività difensiva svolta - nella circostanza - dalla resistente) sono liquidate come da dispositivo.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Bis)
-rigetta il ricorso indicato in epigrafe;
-condanna il proponente al pagamento delle spese del giudizio: che liquida in complessivi 500 Euro.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità amministrativa.