Dichiarazione di intenti tra i Ministri della difesa di Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna relativa alla creazione di una Forza di gendarmeria europea, con Allegati.

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Creato Lunedì, 16 Aprile 2012 07:51
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Dich. Int 17-9-2004
Dichiarazione di intenti tra i Ministri della difesa di Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna relativa alla creazione di una Forza di gendarmeria europea, con Allegati.
Pubblicata nella Gazz. Uff. 11 giugno 2010, n. 134.
Dich. Int 17 settembre 2004   (1) (2).
Dichiarazione di intenti tra i Ministri della difesa di Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna relativa alla creazione di una Forza di gendarmeria europea, con Allegati.
(1) Pubblicata nella Gazz. Uff. 11 giugno 2010, n. 134.
(2) La presente Dichiarazione di intenti è stata ratificata con L. 14 maggio 2010, n. 84.
 
Dichiarazione d'intenti - EUROGENDFOR

1. FINE
Al fine di contribuire fattivamente allo sviluppo della politica di Sicurezza e Difesa Europea, nonché alla creazione di un'area in cui vigano libertà, sicurezza e giustizia, Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna, tutte nazioni dotate di forze di polizia aventi status militare ed in grado di svolgere mansioni di polizia, sostituendo e/o rinforzando, a seconda dei casi, le forze di polizia aventi status civile, in accordo con le conclusioni del Consiglio Europeo di Nizza, propongono quanto segue per:
- mettere l'Europea in condizione di svolgere appieno a quei compiti di polizia richiesti in tutte quelle Operazioni di Gestione delle Situazioni di Crisi che rientrano nel quadro della Dichiarazione di San Pietroburgo, con particolare riguardo alle Missioni di Sostituzione;
- offrire una struttura operativa multinazionale a quegli Stati che intendano affiancare l'Unione Europea nello svolgimento delle operazioni;
- partecipare alle iniziative delle Organizzazioni Internazionali nel settore delle Operazioni di Gestione delle Situazioni di Crisi.
A questo fine, i sopra menzionati Paesi hanno deciso la creazione di una forza di gendarmeria, chiamata EUROGENDFOR (EGF), che dovrà essere operativa, pre-organizzata, forte e spiegabile in tempi rapidi, al fine di svolgere ogni compito di polizia.
Nelle Operazioni di Gestione delle Situazioni di Crisi, l'EGF assicurerà una presenza effettiva, unitamente ad altri partecipanti, inclusa la componente militare e la Polizia Locale. Tutto ciò per facilitare la riattivazione dei servizi di sicurezza, in particolare durante il periodo di transizione da un ambiente operativo militare a quello civile.
Le operazioni dell'EGF saranno aperte alla partecipazione di altri Paesi dotati di appropriate competenze di polizia.
2. MISSIONI
Le unità appartenenti all'EGF dovranno essere poste alle dipendenze di una ben definita catena di comando, suscettibile di cambiamento durante la missione, concordemente alle varie fasi operative.
Queste unità potranno essere poste sia sotto comando militare che sotto comando civile, al fine di garantire la pubblica sicurezza che l'ordine pubblico, ed eseguire compiti di polizia giudiziaria.
L'EGF dovrà essere in grado di affrontare ogni aspetto delle Crisis Response Operations:
- durante la fase iniziale dell'operazione, essa potrebbe entrare in teatro con le forze militari per svolgere i propri compiti di polizia;
- durante la fase di transizione, essa potrebbe continuare a svolgere la propria missione, sia in proprio che con altra forza militare, facilitando il coordinamento e la cooperazione con le unità di Polizia Locale o Internazionale;
- durante la fase di disimpegno, essa potrebbe facilitare, qualora necessario, il passaggio di responsabilità alle autorità ed agli enti civili che prendono parte agli sforzi di cooperazione.
Durante la prevenzione delle situazioni di crisi, l'EGF potrebbe venire schierata da sola o congiuntamente ad altra forza militare.
Nel rispetto del mandato di ogni operazione, l'EGF condurrà un ampio spettro di attività, correlate alle proprie caratteristiche di forza di polizia, come:
- svolgere missioni inerenti la pubblica sicurezza e l'ordine pubblico;
- monitorare e fornire consulenza alla Polizia Locale nell'adempimento dei propri servizi quotidiani, incluso le investigazioni criminali;
- dirigere la pubblica sorveglianza, la regolamentazione del traffico, la polizia di frontiera e la generale acquisizione di informazioni;
- svolgere investigazioni criminali inerenti la scoperta dei reati, l'individuazione degli autori ed il loro trasferimento presso le appropriate autorità giudiziarie;
- proteggere la popolazione e la proprietà, e mantenere l'ordine nel caso di disordini pubblici;
- addestrare il personale delle forze di polizia in relazione agli standard internazionali;
- addestrare gli istruttori, in particolare attraverso programmi di cooperazione.
3. STRUTTURA
L'EGF sarà principalmente composta dalle stesse forze incluse dai Paesi Membri nell'elenco degli obiettivi principali e nella capacità di gestione delle situazioni di crisi civile nel Consiglio di Helsinki, originati nella conferenza tenutasi a Bruxelles il 19 Novembre 2001. Per questo motivo, innanzitutto, essa verrà posta a disposizione dell'Unione Europea. Una volta schierata per l'Unione Europea, il PSC ne assumerà il controllo politico e la direzione strategica.
L'EGF potrebbe anche venir messa a disposizione dell'ONU, dell'OSCE, della NATO, di altre organizzazioni internazionali, nonché di una coalizione creata ad hoc. La pianificazione delle operazioni dell'EGF deve tener conto della necessità di una stretta coordinazione con gli organi militari e/o civili. Quando l'EGF sarà parte integrante di una forza militare, dovrà mantenere un collegamento funzionale con le autorità di polizia locali o internazionali e le forze presenti in Teatro Operativo.
Affinché l'EGF venga spiegata operativamente è necessario che la decisione venga presa all'unanimità dagli Stati Membri.
4. STRUTTURA DEL COMANDO
Un Alto Comitato Interministeriale, composto dai rappresentanti dei ministri responsabili di ogni paese (3), assicurerà la coordinazione politico-militare, nominerà il Comandante dell'EGF e gli detterà le linee guida per l'impiego della forza.
Questo Comitato verrà assistito nelle sue funzioni da dei gruppi di lavoro.
Le strutture e le procedure che permetteranno l'attuazione delle decisioni adottate dai Paesi Membri, così come le condizioni di impiego, verranno elaborate dettagliatamente in sede appropriata.
L'EGF verrà dotata di un QG (4)multinazionale, modulare e spiegabile all'estero. Questo QG permanente, sarà sotto il comando del Comandante dell'EGF e sarà costituito da un nucleo multinazionale, che potrà venire rinforzato, qualora necessario, con l'unanime consenso dei Paesi Membri. Il QG dell'EGF si occuperà della pianificazione operativa e, se richiesto, prenderà parte al processo decisionale strategico. Il QG permanente avrà base in Italia.
Gli incarichi chiave verranno ricoperti in base a criteri rotazionali.
Nel caso di un'operazione, i Paesi Membri designeranno un Comandante della forza per la missione EGF. Il QG permanente dell'EGF agirà come QG Originario per il QG dei Comandanti della Forza.
Il coinvolgimento del QG permanente nella catena di comando, dovrà venire definita conseguentemente alla situazione.
5. STRUTTURA DELLA FORZA
In caso di un'operazione, l'unità dell'EGF potrà essere composta, oltre al QG, da:
- una componente operativa, dedicata alle missioni generalmente di Pubblica Sicurezza e mantenimento dell'Ordine Pubblico;
- una componente dedicata alla lotta contro il crimine, che includa specialisti nelle missioni inerenti investigazioni criminali, individuazione, raccolta, analisi ed elaborazione della informazione, protezione ed assistenza delle persone, controllo traffico, eliminazione di congegni esplosivi (EOD), lotta contro il terrorismo ed altri gravi reati, ed altri specialisti.
La compagnia sarà formata da moduli e specialisti assegnati all'EGF.
- una componente del supporto logistico, in grado di svolgere tutte quelle attività correlate a viveri, rifornimenti, manutenzione, recupero ed evacuazione delle attrezzature, trasporti, cure mediche e sanitarie. Quando necessario, alcune di queste funzioni verranno svolte da altri partecipanti.
I Paesi Membri dovranno individuare su base periodica le forze specializzate in termini di capacità, effettuando la designazione nominale definitiva al momento opportuno. Le unità verranno assegnate «a richiesta» all'EGF.
L'EGF dovrà possedere un'iniziale capacità di reazione rapida di circa 800 persone nell'arco di 30 giorni.
Ogni Paese Membro manterrà la propria autonomia decisionale quando le sue unità prenderanno parte ad una operazione dell'EGF.
6. ADDESTRAMENTO
I requisiti operativi delle unità dell'EGF verranno definiti dall'Alto Comitato Interministeriale.
Il conseguimento ed il mantenimento di detto livello sarà responsabilità di ogni singola nazionale.
L'addestramento dovrebbe tenere conto degli obiettivi annuali proposti dall'Ufficiale Comandante ed approvati dall'Alto Comitato Interministeriale.
L'addestramento multinazionale organizzato dall'EGF dovrebbe rendere possibile raggiungere il richiesto livello di interoperatività. Questo programma verrà proposto dall'Ufficiale Comandante ed approvato da un gruppo di lavoro appositamente creato.
7. ASPETTI AMMINISTRATIVI E FINANZIARI - SUPPORTO LOGISTICO
Finanziamento e Supporto Logistico del QG Permanente dell'EGF
Ogni Paese Membro sosterrà le spese derivanti dalla propria partecipazione all'EGF.
Le spese ordinarie verranno proporzionalmente divise tra i Paesi Membri.
L'Italia fornirà supporto logistico per la struttura del QG permanente dell'EGF, e tale supporto sarà l'oggetto di un accordo tecnico tra i Paesi Membri, i quali, inoltre, stabiliranno le modalità di rimborso delle spese ordinarie.
I Paesi Membri stanzieranno un budget per le spese fisse dell'EGF, e l'ammontare dei contributi al budget verrà definito da essi su base annuale.
Il budget annuale sarà richiesto dall'Ufficiale Comandante dell'EGF e dovrà venire approvato dall'Alto Comitato Interministeriale.
Ogni Paese Membro potrà designare un proprio esperto finanziario per la consulenza su budget e spese.
Supporto Logistico durante le operazioni
I finanziamenti (per scopi operativi) verranno forniti dai Paesi contribuenti e, all'uopo, dall'EU, dall'ONU, e da altre organizzazioni internazionali.
Interoperatività
I Paesi Membri si adopereranno per il miglioramento del livello di interoperatività delle loro forze.
8. LINGUAGGIO
Il linguaggio ufficiale dell'EGF sarà quello dei Paesi Membri. In ambito lavorativo potrà essere usato un linguaggio comune.
9. AMMISSIONE
La completa appartenenza all'EGF sarà aperta a tutti quegli Stati aderenti all'Unione Europea ed in possesso di una forza di polizia dotate di status militare. Presentando richiesta, essi potranno venire ammessi all'EGF previo avallo dei Paesi Membri e dopo la susseguente accettazione di quanto contenuto nella presente Dichiarazione.
Su propria richiesta, gli Stati membri dell'EU candidati ed in possesso di forze di polizia aventi status militare potranno ottenere il riconoscimento dello Status di Osservatore, distaccando un proprio ufficiale di collegamento presso il QG dell'EGF.
Con il dovuto rispetto dello status militare, le condizioni di ammissione potranno essere riviste, su richiesta di uno dei Paesi Membri e con il consenso di tutti gli altri.
10. ASPETTI LEGALI
I Paesi Membri sigleranno un Trattato al fine di stabilire le funzioni precise e la condizione giuridica dell'EGF e dei suoi membri.
Prima dell'entrata in vigore di detto Trattato, i Paesi membri si obbligheranno ad applicare le clausole dell'accordo tra le parti aderenti al Trattato dell'Atlantico del Nord sullo status delle proprie forze, siglato a Londra il 16 Giugno 1951, ai membri dell'EGF.
11. ACCORDI SPECIFICI
Quanto esposto in precedenza e le misure che potranno ritenersi necessarie per organizzare gli aspetti concreti delle relazioni tra i Paesi Membri saranno oggetto di specifici accordi.
(3) Per la composizione di questo Comitato, consultare l'Allegato A.
(4) Consultare l'Allegato B.
 
Allegato A
Composizione dell'Alto Comitato Interministeriale


Francia
Rappresentanti dei Ministri della Difesa e degli Affari Esteri
Italia
Rappresentanti dei Ministri della Difesa e degli Affari Esteri
Olanda
Rappresentanti dei Ministri della Difesa e degli Affari Esteri
Portogallo
Rappresentanti dei Ministri degli Interni e degli Affari Esteri
Spagna
Rappresentanti dei Ministri della Difesa, degli Interni e degli Affari Esteri



 
Allegato B
Il quartier generale dell'EGF

Il QG dell'EGF consisterà di un nucleo permanete, di stanza in Vicenza (Italia), che potrà venire rinforzato con ulteriori elementi, secondo le esigenze.
Il QG dovrebbe venire realizzato nel 2005 ed i preparativi avranno inizio nell'autunno del 2004.
Gli Stati Membri (PS) ne definiranno i dettagli in separate sede, considerando le seguenti posizioni-chiave: Comandante (un ufficiale di grado OF 6 / 5), Vice Comandante (un Ufficiale di grado OF 5), COS (un Ufficiale di grado OF 4), ACOS OPS/INT (un Ufficiale di grado OF 4) e ACOS Support (Ufficiale di grado OF 4).
Gli Stati Membri contribuiranno alla formazione dei quadri del QG di EGF, secondo quanto riportato nella seguente tabella:

 
UFFICIALI
MARESCIALLI
FRANCIA
4
2
ITALIA
5
6
OLANDA
2
2
PORTOGALLO
2
1
SPAGNA
2
3
Totale
15
14




(gli elementi in tabella riportati non includono il Comandante)
I criteri relativi alle modalità di rotazione e quelli proporzionali verranno successivamente definiti.
In linea di massima, gli Ufficiali resteranno in carica tre anni.
Il QG dell'EGF sarà incaricato di:
- monitorare le possibili aree di intervento;
- pianificare le operazioni dell'EGF;
- definire i requisiti operativi;
- approntare la pianificazione di emergenza;
- pianificare e coordinare esercitazioni congiunte;
- valutare le attività svolte e mettere in pratica quanto appreso sul campo;
- approntare un adeguato sistema di supporto logistico;
- consigliare gli Stati Membri al fine di migliorare l'inter-operatività tra le unità e le altre Forze;
- spiegare un QG per il Comandante dell'EGF;
quando richiesto, contribuire al processo decisionale a livello strategico.

Il Ministro della Difesa del Regno di Spagna
Signore Jose BONO
A ......, il ......
 
Il Ministro della Difesa della Repubblica francese
Signora Michéle ALLIOT-MARIE
A ......, il ......
 
Il Ministro della Difesa della Repubblica Italiana
Signore Antonio MARTINO
A ......, il ......
 
Il Ministro della Difesa del Regno dei Paesi Bassi
Signore Henk KAMP
A ......, il ......
 
Il Ministro della Difesa della Repubblica del Portogallo
Signore Paolo PORTAS
A ......, il ......