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lavoratori militari, gli oneri superano di gran lunga gli onori ( morali )– diritto di rappresentanza e legittima manifestazione di dissenso - anche manifestando insieme ai sindacati di polizia.

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Riceviamo e pubblichiamo


LAVORATORI  MILITARI, GLI ONERI  SUPERANO DI GRAN LUNGA GLI ONORI  ( morali )– DIRITTO DI RAPPRESENTANZA E  LEGITTIMA MANIFESTAZIONE  DI  DISSENSO -  ANCHE MANIFESTANDO INSIEME AI  SINDACATI di POLIZIA.
Spett. redazione di Laboratoriopoliziademocratica
In questo purtroppo lungo periodo, in riferimento agli ultimi anni, i lavoratori del Comparto Sicurezza/Difesa , nonostante una legge sulla specificità, rivelatasi un bluff , quasi uno spot di coloro che l’ hanno proposta, sono fortemente penalizzati .
Nell’ ultimo mese, con le ipotesi di tagli/esuberi/proposte pensionistiche penalizzanti , tra la mancanza di informazione chiara e doverosa e di una indispensabile concertazione con tutti i lavoratori militari interessati , ancora paghiamo  il fatto di non avere una Rappresentanza di tipo Sindacale simile ai lavoratori  della Polizia o il Diritto a Forme di Associazione riconosciute in altri paesi  Europei.
Il Fallimento dell’attuale sistema di Rappresentanza Militare è sotto gli occhi di tutti ed il comportamento verso la stessa anche dell’attuale governo lo certifica .
Prendo lo spunto, per questa modesta riflessione, dall’articolo pubblicato dal vostro sito “ CHI CONDIVIDE LA VITA CON UN MILITARE GODE DEGLI ONORI (MORALI ) MA NE SOPPORTA GLI ONERI “ scritto dalla moglie di un mio collega sott’ufficiale delle Forze Armate .
Premetto che anch’io avevo scritto una lettera aperta ( allegata ) all’appena nominato Ministro Di Paola indicandogli come risparmiare 24 milioni di euro con : Abolizione della mini naja – Taglio delle colf per i Generali – e vendita delle Maserati ) ….Non mi sembra lo abbia fatto o pensato in quanto è impegnato a tagliare le spese anche considerando esuberi 30.000 militari e 10.000 dipendenti civili della Difesa.  Nella lettera aperta , NON a caso concludevo così : “Ho avuto modo di incontrarla più volte ed esprimere apprezzamenti sulla sua persona potrebbe apparire retorico auspico e le auguro di fare scelte condivise da tutti i “lavoratori” del comparto difesa, sarebbe un grande segnale di rinnovamento”…..
Da quello che appare delinearsi, ci saranno scelte molto poco o per nulla condivise che peseranno molto sulla nostra condizione lavorativa, economica, pensionistica e familiare.
Condivido molti passaggi della lettera scritta dalla moglie del mio collega MA…. La conclusione mi lascia MOLTO perplesso … Ma come !! si scrive, tra l’altro, tutte le penalizzazioni avute … si confrontano i redditi e le pensioni del ministro ammiraglio con le nostre … si fanno confronti con l’esercito americano … ed alla fine si conclude dicendo : “  Nonostante tutto le garantisco che mio marito continuera’ a fare il suo dovere fino alla fine come ha sempre fatto, perche quella divisa che a breve lei chiedera’ di appendere in armadio, proprio non riesce a togliersela di dosso e glielo dico io perche anch’io sono stata militarizzata per piu di trent’anni ed ho condiviso con lui quasi tutte le sue gioie e sofferenze incluso quelle che verranno.
Al di là del fatto di fare il proprio dovere ( I lavoratori poliziotti hanno il Sindacato dall’80 ed ogni giorno fanno il loro dovere – come noi ) e di un pizzichino di retorica … cara “Army’s Wife” dopo la bella analisi … che fai ? ti arrendi e ti fai travolgere passivamente? Ci arrendiamo e ci facciamo travolgere dal TIR che ci sta venendo addosso  ? Ci prendiamo le “ sofferenze che verranno “ senza manifestare un legittimo dissenso ? Ci limitiamo a scrivere una lettera con uno pseudonimo ? non vedo il problema nel firmarla e avrebbe avuto ancor più valore e sarebbe stata ancor più interessante, che cosa dobbiamo temere ? la libertà di espressione ce la autolimitiamo anche con i parenti/familiari ?
Pochi giorni fa i Sindacati di Polizia hanno incontrato il governo , avuto sentore dei prossimi provvedimenti che tradiscono ancora una specificità che nessuno vede se non nel senso di penalizzazione, hanno proclamato lo stato di agitazione ed inizieranno con manifestare davanti a questure e prefetture. GLI Stessi Sindacati hanno invitato le Rappresentanze Militari ad aderire , penso che i CoCeR più progressisti , democratici e liberi aderiranno, ed è molto probabile che faranno un'altra manifestazione nazionale.
Ed allora, cara “Army’s Wife” ti faccio una ipotetica proposta: nel caso i Sindacati di Polizia facessero una manifestazione democratica nazionale per manifestare il dissenso sui provvedimenti che anche tu citi, saresti disposta a partecipare insieme a tuo marito ed ai tuoi figli, così come potrei fare anche io con la mia famiglia e molti altri colleghi ? Basterebbe un giorno di ferie ed il militare, libero dal servizio ed in abiti civili, che è cittadino italiano con i diritti riconosciuti dalla Costituzione può partecipare, magari anche con familiari al seguito.
La libera manifestazione del pensiero è riconosciuta dalla Costituzione e nessun regolamento o norma secondaria la può cancellare; in altre occasioni ho letto lettere di Mogli di militari come se gli stessi non possano esprimere la propria opinione o dovessero avere lo scudo di una moglie amareggiata e delusa . Nell’attuale momento di sacrifici abbiamo il sacrosanto diritto di essere coinvolti e essere ascoltati, non solo in modo consultivo per poi subire, ma con un ruolo negoziale come tutti gli altri lavoratori .
Coraggio  “Army’s Wife”  : nell’ipotesi che …. molte mogli/compagne/fidanzate/figli in corteo … molto onore Rappresentativo di Cittadini Lavoratori con le Stellette.
Salvatore Rullo
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