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Una storia “qualunque”: la morte di un carabiniere

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Una storia “qualunque”: la morte di un carabiniere
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Una storia qualunque. Alessio D. M. si è arruolato come ausiliario nell’Arma dei Carabinieri nel novembre 2002. Ha frequentato la Scuola Allievi Carabinieri presso la Caserma Cernaia di Torino, con esercitazioni di tiro eseguite presso il poligono della Caserma di Fossano (Cn), (si dice sia possibile che in questo poligono si facciano esperimenti sulla resistenza delle corazze dei carri armati all’uranio impoverito, si dice ma non c’è nessuna conferma); e nel 2003 fu assegnato alla caserma Ronco di Forlì.
Nell’agosto 2003 una autocisterna contenente materiale tossico si ribaltò sull’autostrada A14. Alessio D. M. e altri colleghi furono incaricati di bloccare il traffico sulle strade limitrofe: dall’autocisterna si sprigionò una nube tossica e i carabinieri non avevano alcun mezzo di protezione.
A fine ottobre 2003, durante una visita di routine, ad Alessio fu diagnosticata una macchia al polmone, trattata come una polmonite non curata, nonostante i genitori chiedessero maggiori accertamenti, anche perché il figlio accusava un forte dolore alla gamba sinistra, trattato come sciatalgia.
Il 27 maggio 2004, Alessio fu ricoverato all’ospedale S. Salvatore di Pesaro presso il reparto malattie infettive. Le analisi non furono conclusive fin quando, ad ottobre, fu prelevato dallo sterno un linfonodo e il 4 novembre 2004 fu diagnosticato un linfoma di Hodgkins.
Nello stesso mese di ottobre, Alessio fece domanda di malattia contratta durante il servizio e fu chiamato ad un controllo il 5 dicembre: non poté presentarsi perché stava troppo male. Dopo questo momento e l’invio di alcuni certificati medici, non fu più chiamato per eventuali controlli.
Il 23 novembre 2004 iniziò la chemioterapia: l’oncologo prof. Sante T. esaminò le radiografie effettuate a Forlì e riscontrò un tumore ai polmoni ben visibile già dal novembre 2003.
A maggio 2005 Alessio fu ricoverato all’ospedale di Rimini per cicli di chemioterapia e trapianto con proprie cellule.
Non ci fu nessun miglioramento e al termine dell’estate si recò al centro tumori di Milano per un trapianto da donatore, la sorella.
Il trapianto fu effettuato il 26 aprile 2006 a Bologna. Il quadro clinico continuò a non migliorare: Alessio si sottopose ad altri cicli di chemioterapia e morfina fino al gennaio 2008. Nell’agosto del 2008 il piede sinistro si gonfiò, le condizioni generali peggiorarono.
Alessio D. M., carabiniere, è morto a Rimini il 24 settembre 2008.
Un impressionante calvario di un ragazzo. Un giovane carabiniere che un giorno si è trovato a svolgere il proprio lavoro, il proprio dovere, la propria missione, senza alcuna protezione, senza alcuno dei diritti e delle tutele che devono essere assicurati ad ogni lavoratore. Una sorta di omicidio bianco.
In morte di Alessio, un carabiniere,
un ragazzo, uno dei tanti

   

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