in Europa raddoppiati batteri resistenti ad antibiotici

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Categoria: Tutela della Salute - Sicurezza del Lavoro
Creato Giovedì, 17 Novembre 2011 12:42
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SALUTE: in Europa raddoppiati batteri resistenti ad antibiotici =
(AGI/REUTERS) - Londra, 17 nov. - L'Europa e' nella morsa dei
super-batteri resistenti agli antibiotici. L'allarme arriva
dall'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC),
che esegue il monitoraggio delle malattie in ambito Ue": i
superbatteri -batteri multi-farmaco resistenti, battezzati
anche 'superbugs'- in grado di eludere anche i piu' potenti
antibiotici stanno aumentando, con tassi di resistenza ai
farmaci che, in un tipo di batterio, arrivano al 50 per cento
nei Paesi piu' colpiti.
"C'e' bisogno di dichiarare una guerra, una guerra contro
questi batteri", ha affermato il direttore Marc Sprenger. "Se
non lo facciamo, ci prenderemo un sacco di infezioni e i
pazienti piu' vulnerabili si ammaleranno ancora piu' gravemente
e non avremo gli antibiotici per curarli".
In tutta la regione europea, il tasso di resistenza agli
antibiotici di ultima generazione da parte della cosiddetta
Klebsiella Pneumoniae e' piu' che raddoppiato (15% rispetto al
7% di cinque anni fa). "E quel che e' piu' preoccupante e' che
c'e' una grande diversita' tra i diversi Paesi in Europa, e in
qualche Paese c'e' una resistenza di quasi il 50%". La
K.Pneumoniae e' la causa comune della polmonite, delle
infezioni alle vie urinarie e delle infezioni al sangue nei
pazienti ospedalieri. Il 'superbug' e' resistente anche a una
classe di farmaci chiamati carbapenemici, gli antibiotici piu'
potenti conosciuti, che sono di solito considerati dai medici
l'ultima linea di difesa. Secondo l'ECDC, diversi Stati membri
stanno segnalando che tra il 15 e il 50% delle K.Pneumoniae da
infezioni del flusso sanguigno sono resistenti ai
carbapenemici.
La resistenza agli antibiotici e' in larga misura scatenata
dall'uso improprio e dall'abuso di antibiotici, i quali
incoraggiano i batteri a sviluppare nuovi modi per combatterli.
Gli esperti sostengono che in parte sono responsabili i medici
di base che prescrivono antibiotici ai pazienti che li chiedono
senza averne bisogno; in parte sono gli stessi ospedali ad
abusarne. "Il 50 per cento dell'uso di tutti gli antibiotici
negli ospedali puo' essere inappropriato", sostiene l'ECDC,
esortando ad un uso piu' consapevole. Nelle stesso tempo, ci
sono solo pochi nuovi antibiotici all'orizzonte e gli esperti
sono preoccupati dal fatto che solo alcune grandi aziende
farmaceutiche (GlaxoSmithKline e AstraZeneca) hanno forti
programmi di ricerca e sviluppo degli antibiotici. (AGI)
Bia
171336 NOV 11

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