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in Italia nuova terapia contro 'leucemia degli anziani'

Dettagli

SALUTE

: in Italia nuova terapia contro 'leucemia degli anziani' =
(AGI) - Roma, 27 ott. - Si apre una nuova strada per il
trattamento delle forme piu' gravi e complesse di leucemia
linfatica cronica, malattia che colpisce 2-6 persone ogni
100.000 abitanti e si concentra soprattutto negli anziani:
intorno ai 65 anni, eta' media di diagnosi, sono 12,8 su
100.000 le persone che si ammalano, piu' uomini rispetto alle
donne, con un rapporto di 2 a 1. Quando i pazienti falliscono
il trattamento con fludarabina e alemtuzumab o presentano una
malattia particolarmente sviluppata negli organi bersaglio,
come fegato, milza e ghiandole linfatiche, ora e' possibile
impiegare un nuovo anticorpo monoclonale, ofatumumab, che ha
dimostrato di essere una terapia efficace in queste
circostanze. Il farmaco ha evidenziato significativi tassi di
risposta. Nei pazienti refrattari a entrambi i farmaci, il
tasso di risposta e' stato del 58 per cento. "La leucemia
linfatica cronica e' caratterizzata dall'aumento progressivo
dei linfociti B CD5+ nel midollo osseo e negli organi linfatici
secondari come i linfonodi e la milza" spiega il prof. Robin
Foa', Direttore dell'Ematologia dell'Universita' "Sapienza" di
Roma. "Il medico puo' riscontrare, oltre all'incremento dei
linfociti circolanti, ingrossamento dei linfonodi, del fegato e
della milza: l'esame delle cellule del sangue periferico e del
midollo consente di arrivare ad una diagnosi precisa". Visto
che al momento non e' disponibile un trattamento "definitivo"
in grado di vincere la patologia, le terapie puntano
soprattutto a sfruttare le potenzialita' offerte da diversi
farmaci associabili tra loro. "Attualmente il trattamento
d'esordio prevede l'associazione tra fludarabina ed un vecchio
chemioterapico alchilante, la ciclofosfamide - sostiene il
prof. Antonio Cuneo, Direttore di Ematologia all'Universita' di
Ferrara. A questi si aggiunge un anticorpo monoclonale, il
rituximab, diretto contro l'antigene CD20 espresso sui
linfociti B normali e patologici, o, in alcuni casi,
l'alemtuzumab. Il miglioramento delle strategie terapeutiche ha
permesso di migliorare il numero, la qualita' e la durata delle
risposte ottenute dopo il trattamento iniziale, ma i pazienti
tendono comunque a presentare una recidiva di malattia. E'
dunque piu' che mai importante la disponibilita' di ofatumumab,
anticorpo monoclonale che possiede caratteristiche diverse da
rituximab". Ofatumumab, sviluppato dai ricercatori di
GlaxoSmithKline, e' un innovativo anticorpo monoclonale umano
che si lega a un piccolo epitopo ad anello preesente sulla
molecola CD20 delle cellule B leucemiche e blocca la membrana
cellulare. Il particolare legame di ofatumumab e' stato
disegnato per indurre un'efficiente attivazione del sistema del
complemento del paziente, un meccanismo che favorisce la rapida
ed efficace distruzione o lisi delle cellule leucemiche, anche
all'interno dei linfonodi. (AGI)
Pgi
271722 OTT 11

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