Difesa, Cocer Carabinieri: “I nuovi indignati? I Carabinieri esterrefatti dall’ipocrisia del Governo Berlusconi

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Creato Martedì, 18 Ottobre 2011 19:12
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COMUNICATO STAMPA




Alla cortese attenzione delle testate giornalistiche
e degli organi di stampa


Difesa, Cocer Carabinieri: “I nuovi indignati? I Carabinieri esterrefatti dall’ipocrisia del Governo Berlusconi

Roma  18  ottobre 2011

“Il giorno 15 ottobre u.s. il presidente del Consiglio ed il Governo tutto hanno ringraziato le forze dell’ordine per la professionalità ed il sacrificio posto in essere in occasione della manifestazione capitolina degenerata in guerriglia.
Davvero troppa grazia! infatti, questo stesso Governo, il giorno prima, ha approvato all’unanimità , come peraltro sottolineato dallo stesso Ministro della Difesa, un disegno di Legge sulla stabilità con ulteriori tagli alle spese di ordine e sicurezza pubblica.  Stranamente, però, il Governo non ha affatto dimenticato di inserire un comma per lo stanziamento di risorse per la Festa delle Forze Armate del 4 prossimo novembre. Un Governo impegnato a salvaguardare l’apparenza più che la sostanza. Ma in questo caso si parla di sicurezza del paese. Si sa,  le foto ricordo durante queste manifestazioni possono valere più di cento parole, facendo percepire agli ignari cittadini, una vicinanza al comparto sicurezza e difesa, di fatto, inesistente!
Con i tagli alle spese dell’ordine e sicurezza pubblica, il Governo ha dimostrato tutti  i limiti della sua  azione.
L’Italia oggi è il Paese al primo posto in Europa  in quanto a servizi di ordine e sicurezza pubblica.
Alla nostra classe politica non interessa che durante questi servizi  il Carabiniere il più delle volte non mangia, oppure lavora dodici ore continuative senza percepire straordinario e in condizioni a dir poco aberranti come ampiamente hanno dimostrato le immagini dei violenti scontri di piazza . A loro  interessa solo tagliare le spese per questi servizi. Ci chiediamo  a questo punto quali spese verranno tolte dal bilancio statale, visto che siamo già altamente maltrattati!  Ci manca solo l’estensione  dell’ art. 71 del d.l.112/ 2008 già prospettato dal Ministro Tremonti.
I Carabinieri sono stanchi di sottacere e di subire le imposizioni di un Governo che continua imperterrito a penalizzarli economicamente per giustificare i propri sprechi (auto blu con scorta, autisti/maggiordomi, segretari, vigilanze, etc) e che continua a chieder loro sacrifici economici senza la minima idea di una riforma sostanziale e strutturale che possa garantire certi margini di miglioramento nel breve, medio o lungo periodo.
Senza  veli di retorica e senza polemiche, oggi abbiamo un dato di fatto oggettivo: la sicurezza per l’italiano  è gravemente compromessa .  Garantire sicurezza, per i Carabinieri vuol dire lavorare gratis, per i nostri  amabili parlamentari vuol dire aumento di  servizi di esclusiva  utilità gratuiti  perché pagati con i sacrifici dei cittadini tutti e con i tagli ai servitori dello Stato garanti dell’ordine e  della sicurezza pubblica .
La Giustizia Sociale è  l’imperativo categorico di un Paese civile.  Ma qui di civile non è rimasto proprio nulla. Siamo nel pieno ciclone alimentato da una classe politica che pensa più che a salvaguardare, ad aumentare  i propri privilegi. Qualcuno spieghi al Presidente del Consiglio il significato  dei sacrifici che il Carabiniere pone in essere per garantire la giustizia sociale ed i diritti del cittadino.
I Carabinieri rimandano al Governo le belle parole ed i ringraziamenti ipocriti e chiedono con forza di essere completamente esclusi dal disegno di legge di stabilità, che vengano salvate le  indennità accessorie  firmando il DPCM e che si trovino le risorse necessarie per garantire al personale dell’Arma quella dignità economica  che gli aggrada.  
Il Co.Ce.R. Carabinieri non resterà fermo ed inerte a subire ulteriormente queste penalizzazioni gratuite e non esiterà nel prossimo futuro , sempre nel rispetto della legalità ad operare scelte coraggiose  pur di salvaguardare i diritti dei Carabinieri”


Con gentile richiesta di pubblicazione e consueta attenzione giornalistica.

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