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Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00710- «omogeneizzazione», l'assegno funzionale, oltre che gli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni

Dettagli

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00710 presentata da ANTONIO RUGGHIA lunedì 10 ottobre 2011, seduta n.531 La IV Commissione, premesso che: l'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, ha apportato tagli agli emolumenti peculiari delle forze armate e delle forze di polizia; tali tagli discendono principalmente dall'introduzione di un tetto salariale individuale coincidente con il trattamento economico complessivo percepito nel 2010 che di fatto pregiudica la maturazione di alcuni istituti specifici del comparto difesa-sicurezza, quali la cosiddetta «omogeneizzazione», l'assegno funzionale, oltre che gli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni, nonché dal blocco di adeguamenti annuali indicizzati, classi/scatti stipendiali ed effetti economici delle progressioni di carriera; con lo stesso provvedimento è stato istituito dall'articolo 8, comma 11-bis, un fondo con una dotazione di 80 milioni di euro annui, per il biennio 2011-2012, con lo scopo di riconoscere al personale del Comparto stesso «misure perequative» da quantificare con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; considerata l'inadeguatezza del richiamato stanziamento a garantire il rispetto degli impegni a ristorare pienamente il personale di forze armate, forze di polizia e vigili del fuoco dei tagli apportati ai loro peculiari istituti retributivi, il decreto-legge n. 27 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2011, ha incrementato il fondo con 115 milioni di euro annui, sottraendoli alle disponibilità del «riordino dei ruoli» ed ha, contestualmente, denominato «assegni una tantum» le «misure perequative» da concedere; consentito il ricorso al fondo anche per compensare la mancata corresponsione, per effetto del tetto salariale, dei trattamenti di «omogeneizzazione», degli assegni funzionali e degli incrementi parametrali non connessi a promozioni; previsto la possibilità di finanziamenti aggiuntivi, da attingere ai risparmi delle missioni internazionali di pace e al fondo unico giustizia; prescritto che i trattamenti «perequativi» siano omogenei tra il personale equiordinato delle diverse componenti del comparto; l'articolo 16 del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito dalla legge n. 111 del 2011, ha inoltre previsto la possibilità di emanare regolamenti volti a prorogare i suddetti tagli alle retribuzioni fino al 31 dicembre 2014; nonostante le misure perequative adottate risultino inadeguate, il personale interessato a percepirle, è, a tutt'oggi, in attesa del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che non è ancora stato emanato e quindi dell'esecutività delle misure adottate, impegna il Governo: a provvedere, senza ulteriori indugi, all'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo all'anno 2011, in modo da garantire al personale interessato l'integrale ristoro dei tagli subiti al più tardi entro il 31 dicembre 2011; a provvedere tempestivamente, per i due anni seguenti, all'adozione degli ulteriori decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, uno per ciascun anno, utilizzando integralmente le risorse disponibili per il singolo anno di riferimento, come eventualmente integrate anche secondo le modalità previste dal citato decreto-legge n. 27 del 2011, e prevedendo di poter utilizzare nell'anno 2012 le risorse eventualmente eccedenti stanziate per l'anno 2011; a garantire la pensionabilità delle misure perequative e al personale interessato l'integrale ristoro dei tagli subiti per l'anno 2011; a garantire, anche attraverso l'approvazione di norme specifiche, ai volontari di truppa delle Forze armate in ferma prefissata annuale o raffermati con rapporto di servizio a tempo determinato, in ragione della particolare natura del rapporto di servizio contratto, e della particolare disciplina che esso comporta, il riconoscimento di un beneficio fiscale prevedendo che il reddito derivante dal trattamento economico percepito concorre a formare il reddito complessivo per l'importo eccedente i 13.000 euro annui. (7-00710) «Rugghia, Garofani, Villecco Calipari, Giacomelli, Gianni Farina, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rigoni, Vico».

   

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